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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’Assessore alle Pari Opportunità Alice Carli ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale alla sedicesima edizione del “Premio Comacchio Donna Marisa Marighi”, la tradizionale manifestazione organizzata a Palazzo Bellini dal Centro Italiano Femminile di Comacchio, nel corso della quale l’8 marzo di ogni anno viene premiata una donna che si è particolarmente distinta in ambito sociale e civile. Quest’anno il prestigioso riconoscimento è stato conferito ad Antonietta Manfrini, giovane impiegata comunale, impegnata dal 1995 con il Gruppo Scout Porto Garibaldi 1. La lettura della motivazione con cui il CIF comacchiese ha compiuto la scelta è stata letta dalla Vice-Presidente Laura Luciani che, ricordando i principi ispiratori dello scoutismo cattolico, movimento fondato da Baden Powell nel 1907, ha sottolineato come “Antonietta li abbia fatti propri nella propria esperienza di vita al servizio di chi ha bisogno.” I valori della fede, della carità cristiana, della solidarietà animano l’opera silente ultraventennale che Antonietta Manfrini conduce, non solo attraverso l’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici italiani), ma anche attraverso l’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), accompagnando con il suo foulard blanc gli ammalati a Lourdes e nei luoghi di culto mariano. “E’ una rivoluzione positiva quella compiuta da Antonietta – ha sottolineato la Vice Presidente del Cif -, e come insegna la Natura con lavorio incessante, per dirla con San Francesco, è bella e raggiante con grande splendore. Il Premio che consegnamo intende sottolineare e riconoscere le donne che come Antonietta meglio contribuiscono alla crescita del territorio con dedizione verso le generazioni future.” In sala polivalente “San Pietro” hanno poi preso la parola la Presidente del CIF di Comacchio Luciana Luciani, la presidente provinciale del CIf di Ravenna Paola Pieroni e quella regionale Nadia Lodi. Prima del gran finale con l’esibizione di Patty e Paolo band e Simone Cristi alla fisarmonica e della scuola di danza “La Bottega degli artisti” di Sara Parmiani, Antonietta Manfrini ha voluto ringraziare “tutti coloro che mi hanno aiutato nel mio cammino, dalla mia famiglia, alla mia parrocchia, che è la mia seconda casa, con persone che compiono il mio stesso percorso. Ringrazio Don Andrè – ha aggiunto Antonietta -, che mi ha impresso tanta fiducia e Don Piergiorgio che mi ha supportato nei 27 anni precedenti. Ringrazio anche il mio ambiente di lavoro in cui vivo con spirito di servizio cristiano e Baden Powell, fondatore dello scoutismo, che voglio ricordare con una citazione. Il vero modo di essere felici – ha concluso Antonietta, ricordando le parole di Powell – è procurare la felicità agli altri.” La manifestazione promossa ed organizzata dal CIF si inserisce tra quelle del calendario “Marzo Donna 2016”, frutto della collaborazione tra l’Assessorato comunale alle Pari Opportunità e l’associazionismo femminile comacchiese.

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COMUNE DI COMACCHIO


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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