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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Le persone hanno bisogno che il loro lavoro, così importante per la comunità locale,  sia compreso e riconosciuto. Se ne è avuta ulteriore prova alla bella e sentita cerimonia di consegna dei riconoscimenti agli imprenditori, associati alla Cna da oltre 25 anni, di questa mattina, domenica, nella sala del Consiglio comunale del Municipio di Portomaggiore, in un clima di familiarità e commozione.

“Voi siete la storia”, ha sottolineato Marino Mingozzi, presidente dell’Area Cna, di fronte ad una platea eterogenea di imprenditrici e imprenditori di lungo corso, accanto a giovani delle ultime leve, eredi di imprese create dai padri e madri, o protagonisti di nuove attività economiche. Come la  giovane Giulia Manfredini, anch’essa premiata, insieme ai 40 artigiani soci di “vecchia generazione”, come simbolo di questa vitale continuità e rinnovamento imprenditoriale, che caratterizza la Cna, Associazione che proviene appunto da una lunga storia di 70 anni, festeggiati con la bella cerimonia di Portomaggiore.

“Giorni come questi fanno bene alla comunità”, ha dichiarato il sindaco di Portomaggiore Nicola Minarelli, ricordando il contributo delle imprese locali e il valore della collaborazione per lo sviluppo e la crescita dell’economia del territorio. Quindi, la cnsegna deiriconoscimenti, lla presenza, inoltre, del presidente e del direttore provinciali della Cna, Alberto Minarelli e Diego Benatti, e del responsabile dell’Area Andrea Cobianchi.

Questi i nomi dei premiati: Arc di Alfredo Bottoni & C. snc, Artioli Monica, Autocarrozzeria Portuense di Benini Angelo e Forlani Gabriele, Bassi Rino, Battistini Roberto, Boggian Mauro, Camaplast srl, Erreti Elettronica di Tosi Matteo, Ferroni Luigi e C. snc, Foto Romano di Alberani Sergio, Grandi Norberto Bondanelli Carlo & C. snc, Guidi Davide, Ice Pop snc di Lombini Sabrina e Stefano, Immobiliare Vmc srl, Lavanderia Suprema di Orioli Vanna, Marzola Michele, Matteucci Dario, Mazzoni Gianni, Merli Enzo, Michelini Valerio e Vittore snc, Mingozzi Antonio, Mingozzi Mauro, Natali Cesare, Officina Brunelli di Brunelli Michele e Nico e C. snc, Pampolini Daniele, Polmonari Alessandro, Pulizie Meneghin di Meneghin Carla e C. sas, PZ di Fornari Paolo, Rmme di Rossetti M., Robi e Stefi di Ballarini Roberta e C. snc, Rosa Equipe srl, Rossetti Giuseppe, Sa-Ma di Saugo Claudio e Marzola Giorgio snc, Saugo Frediano, Snc Off mecc di Carlini Claudio e Gabriele, Tre G di Grata Gianluca & c. snc, Tiemme di Baricordi e Masini snc, Vallieri Mirella, Vetreria Portuense di Carlini Leandro, Virgili Ornella. Pensionati:  Borsatti Giuseppe,  Bottoni Alfredo, Pavanelli Franco.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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