3 Marzo 2021

planimetria del paradiso

Francesco Monini

Tempo di lettura: 2 minuti

 

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo, o più semplicemente Luis Borges, ha creato molti mondi fantastici, la biblioteca di Babele è uno dei più conosciuti. Là aveva immaginato trovassero posto (la planimetria della biblioteca era sconfinata quanto la fantasia creativa del suo autore) non solo tutti i libri editi in tutte le epoche in ogni angolo di mondo, ma anche (e soprattutto) tutti i libri possibili o semplicemente immaginabili. Così, ad esempio, a Babele non c’era una sola Commedia di Dante, ma enne copie della Commedia, ognuna differente dalle altre per una sola lettera di una sola pagina.
Dante, dal suo canto, è stato l’inventore più grande, supremo architetto di una planimetria, complessa e minuziosa, dell’Altro Mondo. Dopo averlo pensato, anzi, mentre lo pensava, Dante e Virgilio si sono messi in viaggio, percorrendolo tutto quel vasto universo, dal basso verso l’alto, fino alle ultime stelle. Fino in paradiso, appunto.
Prima e dopo Dante, gli uomini – assai più prolifici di Dio – hanno creato innumerevoli paradisi. L’Olimpo greco, Il Walhalla vichingo, lo Janna mussulmano, lo Svarga induista (letteralmente “luce del cielo”) situato (narrant) sulla cima del monte Meru. E naturalmente Il comunismo, per credenti e non credenti, ora purtroppo un po’ in disgrazia. Poi i mille paradisi, perduti o ritrovati, dei poeti e narratori.
Personalmente il paradiso che più mi attira è quello di Borges: la sua infinità non mi spaventa. Dall’altra parte ci sarà tempo per leggere TUTTO. Spero solo in una comoda poltroncina.

”Ho sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca”
Luis Borges



Periscopio
Dai primi giorni di febbraio, in cima al “vecchio” ferraraitalia, vedete la testata periscopio, il nuovo nome del giornale. Nelle prossime settimane, nel sito troverete forse un po’ di confusione; infatti, per restare online, i nostri “lavori in corso” saranno alla luce del sole, visibili da tutti i lettori: piccoli e grandi cambiamenti, prove di colore, esperimenti e nuove idee grafiche. Cambiare nome e forma, è un lavoro delicato e complicato. Vi chiediamo perciò un po’ di pazienza. Solo a marzo (vi faremo sapere il giorno e l’ora) sarà pronta la nuova piattaforma e vedrete un giornale completamente rinnovato. Non per questo buttiamo via le cose che abbiamo imparato e scritto in questi anni. Non perdiamo il contatto con la nostra Ferrara: nella home di periscopio continuerà a vivere il nome ferraraitalia e i contenuti locali continueranno a essere implementati. Il grande archivio di articoli pubblicati nel corso degli anni sarà completamente consultabile sul nuovo quotidiano. In redazione abbiamo valutato tanti nomi prima di scegliere la testata “periscopio”: un occhio che cerca di guardare oltre il conformismo e la confusione mediatica in cui tutti siamo immersi. Con l’intenzione di diventare uno spazio ancora più visibile, una voce più forte e diffusa. Una proposta informativa sempre più qualificata, alternativa ai media mainstream e alla folla indistinta dei social media.Un giornale libero, senza padrini e padroni, di proprietà dei suoi redattori, collaboratori, lettori, sostenitori. Nei prossimi giorni i nostri collaboratori, i lettori più fedeli, le amiche e gli amici, riceveranno una mail molto importante.Contiene una proposta concreta per diventare insieme a noi protagonisti di questa nuova avventura. Versando una quota (anche modesta) e diventando comproprietari di periscopio, oppure partecipando all’impresa come lettori sostenitori. Intanto periscopio ha incominciato a scrutare… oltre il filo dell’orizzonte, o almeno un po’ più in là dal nostro naso. Buona navigazione a tutti.

Chi non ha ricevuto la mail e/o volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@ferraraitalia.it

L’autore

Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “ferraraitalia”, ora “periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.
Francesco Monini

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