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Da: Gruppo Partito Democratico

Recentemente è apparsa sulla stampa locale una segnalazione del sindacato FIALS in
merito alla presenza di infestanti nella struttura residenziale psichiatrica denominata “Il
Convento”.
Le tematiche sollevate dal sindacato sono di diversi tipo. In primis viene evidenziata una
problematica legata alla presenza di topi, bisce ed altri infestanti all’interno della struttura.
In secondo luogo viene riportata la difficoltà di gestione di alcune nuove situazioni legate
alla recente chiusura degli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari).
A seguito di questa segnalazione ho ritenuto opportuno presentare un Question Time in
Consiglio Comunale.
La residenza psichiatrica “Il Convento” è situata all’interno del complesso del San Bartolo
ad Aguscello. Si tratta di una struttura storica di grandi dimensioni collocata in una zona di
campagna. Chiunque sia passato da Via San Bartolo conosce la maestosità del
complesso e anche la sua bellezza architettonica.
Un ulteriore elemento da aggiungere è lo stigma che purtroppo accompagna la malattia
psichiatrica dalla notte dei tempi e che, nonostante l’egregio lavoro di studiosi,
associazioni e operatori vari, ancora è presente. Una patologia di “difficile comprensione”
come la malattia mentale in norma agisce non solo sul paziente in se, ma ha effetti
potenzialmente devastanti sulla famiglia e sulla rete amicale. Uno degli aspetti che
contraddistingue la moderna psichiatria è l’approccio bio-psico-sociale, ovvero l’intervento
non solo medico, ma anche sociale che si fa sull’utente e sul contesto relazionale. E’ di
facile comprensione l’importanza che ha la dignità del luogo di cura e la sua pubblica
immagine.
Preciso sin da subito che il mio Question Time intende intervenire in tal senso: fare
chiarezza circa la veridicità della situazione antiigienica denunciata da FIALS; in modo da
poter programmare un intervento in caso di condizioni problematiche o, al contrario, di
ridare dignità alla struttura, agli utenti, ai loro familiari e al personale in caso in cui la
segnalazione risulti essere stata sproporzionata.
La mia volontà di chiarezza nasce anche dalla lettura della nota stampa del Direttore
Generale di AUSL Dottor Claudio Vagnini nella quale viene sollevato il tema della vetustà
del luogo e degli ingenti costi necessari per la manutenzione.
La richiesta che verrà da me formulata è quella di informare il Consiglio circa le azioni che
son state messe in campo a fronte della segnalazione e capire le necessità economiche di
ristrutturazione e adeguamento della struttura del San Bartolo citate dal DG nella nota
stampa.
In ultimo, ma non meno importante, nella segnalazione di FIALS vengono citate le nuove
sfide poste dalla collocazione nella struttura degli ex pazienti degli OPG. Ricordo che Gli
Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono stati recentemente aboliti a seguito di un lunghissimo
dibattito sull’efficacia e sull’umanità di spazi del genere. A seguito di tale decisione è sorto
il problema del corretto collocamento di persone giudicate colpevoli di un reato commesso
a seguito di una patologia psichiatrica che richiede un costante intervento medico e
riabilitativo. La collocazione di tali tipi di utenti in residenze psichiatriche pone il serio tema
delle misure di sicurezza da adottare nella struttura per evitare la fuga dell’ospite e tutelare
la sicurezza di utenti e personale. Sarà opportuno capire dall’AUSL quali sono le
indicazioni date circa il collocamento di questi pazienti e quali le misure adottate per
gestire le nuove sfide messe in campo da questi utenti

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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