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da: ufficio stampa Teatro Nucleo

Pasado y presente de un mundo posible. Adhemar Bianchi y Ricardo Talento: del teatro independiente al comunitario e Un’avventura utopica. Teatro e trasformazione nell’esperienza del Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro

Giovedì 21 maggio alle ore 18:00 presso Ferrara OFF Teatro in viale Alfonso I d’Este 13 a Ferrara, saranno presentati due volumi sul Teatro Comunitario: Pasado y presente de un mundo posible. Adhemar Bianchi y Ricardo Talento: del teatro independiente al comunitario, a cura di Mónica Berman, Ana Durán e Sonia Jaroslavsky, edizioni Leviatan e Un’avventura utopica.
Teatro e trasformazione nell’esperienza del Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro, a cura di Erica Guzzo e Greta Marzano, edito da Titivillus.
Il Teatro Comunitario è una forma di teatro nata negli anni ’80 del Novecento nel quartiere La Boca di Buenos Aires, grazie all’impegno di artisti e famiglie per la ricostituzione e la valorizzazione dell’inclusione sociale, della solidarietà e della crescita artistica e culturale della propria comunità. Alla presentazione interverranno Horacio Czertok (Teatro Nucleo), il regista Ricardo Talento, fondatore del Circuito Cultural Barracas, rete di coordinamento dei Teatri Comunitari del Latinoamerica e Ana Serralta, artista plastica e scenografa del Gruppo di Teatro Comunitario Catalinas Sur, coautrice – insieme al maestro Omar Gasparini – dei murales colorati presenti su diversi edifici pubblici di Pontelagoscuro.
Ricardo Talento e Ana Serralta saranno impegnati dal 22 al 30 maggio in laboratori sulla Metodologia e l’Arte Scenica nel Teatro Comunitario che si svolgeranno presso il Teatro Julio Cortàzar di Pontelagoscuro.
La presentazione dei libri costituisce un’anteprima de La Primavera del Teatro (L’Eredità Vivente e Totem Arti Festival), organizzata dal Teatro Nucleo nel quarantesimo anniversario dalla sua fondazione e in omaggio alla memoria di Antonio Tassinari, attore, pedagogo, storico membro del Nucleo e fondatore a Pontelagoscuro del primo Teatro Comunitario in Italia.
La Primavera del Teatro è un evento organizzato da Teatro Nucleo con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara e Dipartimento di Scienze dell’Educazione “G. M. Bertin” dell’Università di Bologna, la collaborazione di Ferrara OFF Teatro, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Associazione Fiumana, C. S. Il Quadrifoglio ed il sostegno di Assicoop Modena&Ferrara.

La presentazione è ad ingresso libero. A seguire sarà offerto un aperitivo.
Per informazioni su questa iniziativa e gli altri eventi de La Primavera del Teatro: www.teatronucleo.org

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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