Pubblicato il 11 Novembre 2021

Parole a capo
Loredana Semantica: “Io dico che rotola” e altre poesie

pietre zen

Parole a capo
Loredana Semantica: “Io dico che rotola” e altre poesie

Pubblicato il 11 Novembre 2021

Tempo di lettura: 3 minuti

“Il sogno è dell’anima, il pensiero è dello spirito.“
(Aldo Capitini)

Riferite al signore

Riferite al signore
di ogni luogo e tempo
di ogni giorno e notte
che non bastano creme alle rughe
e corse
per smarcare i nemici
dare fiato alla luce
sbaragliare le forze del male
è un impegno infruttuoso
e senza riposo
né risorse né soste
quando avrà fine il travaglio
dovunque dopo si vada
ingiusta la pretesa ostinata
e vana sarà stata
la pena.

2012, inedito

 

Non che mi piaccia a dire il vero

Non che mi piaccia a dire il vero
non c’è niente che mi piaccia veramente
tranne il silenzio forse da sempre
sentire
mentre chiudo gli occhi
che ronza un’ape
sopra una corolla
dolcemente
milioni di fiori aprono i loro petali
come ventagli al sole
un albero cresce inarrestabile e potente
nella sua foresta vigorosa affonda le radici
e sfonda roccia e terra a strati dura come pietra
la vela di una barca all’orizzonte
si gonfia bianca al vento
un soffio delicato accarezza la mia pelle
il mare è tutto un luccicare immenso
e sia tutta questa meraviglia
impossibile da possedere
la faccia luminosa del disamore.

2013, inedito

 

Io dico che rotola 

Io dico che rotola
come camaleonte
che avvolge la lingua
sgancia il fringuello sulla farfalla
come un serpente che sibila spire
basta che il fiume attenda
scorre un fatto di cadaveri e sponda
io dico che affonda
e non è chiaroveggenza
solo un briciolo di conoscenza
caduta dal piatto di Dio.

2014, inedito

 

Era crosta

Era crosta
un guscio involucro dipinto
come una piena anomala di carne
satrapi gli graffiavano la pelle
sbavando occhi disgustosi
di piacere
cosa significa urlare nello spirito
senza spiraglio perché esca fuori voce
senza un segno per comunicare
quale dolore l’essere il volere.

Io vi domando uomini
l’invisibile cos’è
se lo sapete.

2015, inedito

 

La morte ha bisogno di rispetto

La morte ha bisogno di rispetto
la morte di qualunque essere intendo
io comprendo
gli elefanti che cercano un rifugio
d’ossa dove andare a riposare
e gli altri animali che si nascondono
per essere soli nel trapasso
lontani dagli occhi dei simili
e diversi.

Sulla terra
la nascita come la morte
non ha stimmate gentili
si confronta con la luce
che sputa o che divora
e poi proietta
probabilmente la morte
è anche porta.

2016, inedito

Loredana Semantica (Catania,1961). E’ laureata in legge, è sposata, ha due figli, vive e lavora a Siracusa. Si interessa da molti anni di poesia, fotografia e lavorazione digitale di immagini. Proviene dall’esperienza  di partecipazione e/o collaborazione a gruppi poetici, di fotografia, arte digitale, litblog, associazioni culturali nel web e su facebook. Ha pubblicato in rete all’indirizzo http://issuu.com/loredanasemantica le seguenti raccolte visuali e/o poetiche:  Silloge minima (7/11/2009) Metamorfosi semantica (3.2.2010), Ora pro nomi(s) (27.3.2010) Parole e cicale (13.8.2010) L’informe amniotico (27.2.2011). Quest’ultima raccolta è stata selezionata al premio Opera Prima 2012 e finalista al premio Lorenzo Montano 2012Con Feltrinelli/ilmilobro, insieme a Deborah Mega e Maria Rita Orlando nel 2015 ha pubblicato La rosa di nessuno antologia di 160 poesie e 28 immagini d’autore sul tema della rosa. Gestisce il blog personale  “Di poche foglie” all’indirizzo https://lunacentrale.wordpress.com/ è cofondatrice, coredattrice, autrice nel litblog Limina mundi all’indirizzo https://liminamundi.wordpress.com/ 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca[Qui]

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Benini & Guerrini

Periscopio

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo,  prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..

Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani,  solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.

Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Francesco Monini

[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.

[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


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