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da: Settore Informazione – Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Voci di giornalisti come Roberto Saviano e Giovanni Tizian o di studiosi come Enzo Ciconte e Federico Varese lo denunciano ormai da tempo: la criminalità organizzata ha oltrepassato la Linea Gotica e non è più solo un’infiltrazione silenziosa e serpeggiante. 9 attentati, 221 danneggiamenti seguiti da incendio, 301 incendi e 1.149 rapine: questi nel 2011 i cosiddetti “reati spia”, cioè commessi con metodi chiaramente mafiosi. (Fonte Mosaico di Mafie e Antimafia-Dossier 2012 curato dalla Fondazione Libera Informazione/Osservatorio Nazionale sull’informazione per la legalità e contro le mafie).
Mercoledì 8 ottobre dalle 19.30 alla Sala Boldini, nell’ambito della Festa della Legalità e della Responsabilità 2014, il Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera con la collaborazione del Presidio Studentesco Giuseppe Francese, della Pro Loco di Voghiera, di Arci e di Ferrara Città Solidale e Sicura, presentano il documentario Romagna nostra. Le mafie sbarcano in riviera, ideato dall’associazione Gruppo Antimafia Pio La Torre di Rimini e girato dal regista Francesco Ceccoli. Il documentario è un viaggio attraverso quattro storie nel volto meno conosciuto della riviera romagnola: in questo lembo di terra, da un lato bagnato dal Mare Adriatico, dall’altro confinante con la Repubblica di San Marino, nel corso del tempo le organizzazioni criminali hanno trovato spazio ed hanno esportato i propri affari criminali, spesso in un silenzio assordante. Un’inchiesta per far crollare lo stereotipo di una mafia ‘silenziosa’ che commette omicidi e violenze solo al Sud, mostrando con coraggio una realtà più volte negata da alcuni politici di quegli stessi territori che contano ormai numerose vittime di aggressioni e intimidazioni. I ragazzi del Gruppo Antimafia Pio La Torre saranno presenti in sala per rispondere alle domande pubblico al termine della proiezione.
Ma la serata sarà anche un’occasione per dimostrare che chiunque di noi può compiere un gesto concreto per essere al fianco di chi combatte ogni giorno le mafie. In apertura sarà infatti proiettato il cortometraggio Siamo tutti coinvolti!, che racconta il viaggio di un camioncino da Voghiera a Sessa Aurunca (Caserta), dove i volontari della Proloco di Voghiera e del Coordinamento Provinciale di Libera di Ferrara lo hanno consegnato alla Cooperativa Al di là dei Sogni, che lavora terreni confiscati alla criminalità organizzata. A presentarlo saranno proprio i volontari della Pro Loco di Voghiera che, insieme al Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera, stanno portando avanti il progetto Libera e Voghiera per ridare vita alla terra.
A precedere le proiezioni per chi lo desiderasse un aperitivo che ha il sapore della legalità con i prodotti di Libera Terra.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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