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Da: PD Stampa

Decreto Crescita: dannoso per il credito alle imprese e per l’autonomia regionale

Calvano, Bagnari, Lori e Serri: “Noi siamo dalla parte delle piccole-medie imprese”

Presto risoluzione PD per ripristino Lettera R della Bassanini

“Mentre da una parte il Governo da oltre un anno non decide sulle richieste di autonomia regionale previste dall’art. 116 della Costituzione, dall’altra agisce addirittura togliendo quei pochissimi spazi di autonomia che le Regioni già hanno”. Così commentano il segretario e consigliere regionale PD Paolo Calvano e i consiglieri regionali PD Mirco Bagnari, Barbara Lori e Luciana Serri.

“Con il “decreto crescita” già convertito in legge, hanno infatti abolito la possibilità per le Regioni di intervenire in modo autonomo a sostegno del credito delle piccole imprese. – spiegano – Questo era possibile grazie alle deleghe Bassanini che permettevano alle regioni attraverso risorse proprie di sostenere l’accesso al credito per le piccole imprese, fino ad una cifra stabilita dalla Regione stessa, e attraverso il sistema dei Consorzi fidi. Possibilità questa sollecitata e presa in accordo con le associazioni di categoria. La nostra regione aveva infatti stanziato già con il bilancio del 2019 e con il triennale ben 10 milioni di euro provvedendo oltretutto a tutti gli atti necessari per poter procedere già nell’anno in corso. Altre regioni hanno fatto lo stesso percorso. Un percorso interrotto in modo unilaterale dal governo, che tra la necessità di sostenere l’accesso al credito delle piccole imprese e il risaputo parere contrario di banche e del fondo centrale di garanzia ha scelto queste ultime, senza alcun dubbio”.

I consiglieri la ritengono una scelta sbagliata e aggiungono: “nel merito perché è a svantaggio delle piccole imprese e lesivo di uno spazio di autonomia regionale, e nel metodo perché è mancato totalmente il confronto con le regioni. Per questo presenteremo una risoluzione in assemblea legislativa per chiedere il ripristino della “Lettera R” della Bassanini e che la giunta verifichi la possibilità di impugnare la legge per questa parte. Vediamo se lega nord e 5 stelle in assemblea regionale hanno voglia di dare una mano visto che a parole si dichiarano sempre dalla parte delle piccole-medie imprese”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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