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Lunedì 11 dicembre 2023 – Ore 18,00
Apollo Multisala
(piazzetta Carbone 35 – Ferrara)

INGRESSO LIBERO

PERCHÉ DICIAMO NO AD UN NUOVO CPR A FERRARA,
E CHIEDIAMO LA CHIUSURA DI QUELLI ESISTENTI

Proiezione del documentario
SULLA LORO PELLE

(2022, DI Marika Ikonomu, Alessandro Leone, Simone Manda)
Inchiesta vincitrice del Premio Morrione 2022
Inchiesta vinctrice del Premio Libera Giovani 2022

Presentazione del rapporto
BUCHI NERI

La detenzione senza reato nei CPR
A cura di Federica Borlizzi e Gennaro Santoro
COALIZIONE ITALIANA PER LE LIBERTÀ E I DIRITTI CIVILI – CILD

INTERVENTI, DOMANDE, DIBATTITO

 

Perché diciamo NO ad un nuovo CPR a Ferrara, e chiediamo la chiusura di quelli esistenti

I CPR Centri di Permanenza per i Rimpatri sono “luoghi di trattenimento del cittadino straniero”. Nei CPR vivono persone senza documenti, NON persone pericolose. Ci sono uomini e donne che sono stati badanti, muratori, cuochi in Italia con un regolare permesso di lavoro, poi hanno perso il posto e quel permesso non possono rinnovarlo. Ci sono uomini e donne che hanno chiesto asilo e non lo hanno avuto. Altri ancora hanno scontato una pena e aspettano il rimpatrio nel CPR, che è un’altra condanna. Non si entra in un CPR per aver commesso reati. Chi ha commesso reati va in carcere. Non si entra in un CPR perché pericolosi. Chi è pericoloso viene curato e trattenuto, italiano o straniero che sia.

Chi entra in un CPR può diventare pericoloso.
Parliamo di uomini e donne che, dopo avere lasciato la propria famiglia, la casa, la lingua, le abitudini di vita per sfuggire a guerre, siccità e persecuzioni, dopo avere affrontato viaggi pericolosi e degradanti e avere cercato inutilmente un futuro migliore per sé e per i propri figli, si ritrovano prigionieri senza una ragione.

Come (non) si vive nei CPR?
Coloro che li hanno visitati ne hanno denunciato i gravi problemi: abbandono, disordine, abuso di psicofarmaci, autolesionismi, suicidi. Manca una vera tutela legale e non ci sono cure mediche adeguate, come ha confermato la Corte di Cassazione (sentenza 26801/23). In più, le persone vengono spesso rinchiuse in una struttura lontana, quindi sono isolate da amici e familiari. E in queste condizioni, a impazzire senza fare niente, possono rimanere mesi e mesi.

Quanto tempo dura la reclusione nel CPR?
Dipende dalla legge: nel 1998 un mese, oggi, nel 2023, un anno e mezzo. È uno svantaggio per tutti: i CPR costano cari ed è lo Stato – cioè tutti noi – a pagare, per far vivere le persone in condizioni disumane.

Per questo chiediamo la chiusura di tutti i CPR.
I CPR non servono a rimpatriare gli stranieri irregolari
Per riportare a casa queste persone occorrono soldi, mezzi, personale e soprattutto accordi con gli stati di provenienza. Attualmente l’Italia ha accordi soltanto con cinque paesi, mentre i paesi interessati sono più di 80.

Com’è la situazione attuale.
In Italia ci sono 10 CPR che possono ospitare 1300 persone. In Emilia-Romagna ce n’erano due (Bologna e Modena) ma sono stati chiusi per le loro pessime condizioni.

Perché un CPR a Ferrara.
Il Governo ha scelto di realizzare un nuovo CPR a Ventimiglia. Lì è stato respinto da tutte le forze politiche locali, e ora lo si vuol fare a Ferrara in una zona già destinata ad essere un parco, il “parco sud”.

Non vogliamo vivere in una città dove persone innocenti sono costrette a vivere rinchiuse in condizioni disumane. Vogliamo una città aperta che rispetti la dignità umana di ciascuno e di tutti perché “la nostra libertà comincia dove comincia quella degli altri”.
Invitiamo tutta la cittadinanza ad un’iniziativa che si terrà l’11 dicembre alle 18 presso il Cinema Apollo.

Aderiscono:

Adoc Ferrara, Agesci Ferrara, ANPI Ferrara, ARCI Ferrara, Arcigay “Gli occhiali d’oro”, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Zona Emilia, Associazione La Villetta, Associazione Nadiya Odv, Associazione Piazza Verdi, Associazione Viale K, Auto-mutuo aiuto in rete ODV, Azione Cattolica Ferrara-Comacchio, Biblioteca popolare Giardino, Centro Donna Giustizia, Centro sociale La Resistenza, CGIL Ferrara, Circolo Laudato Sì Ferrara-Comacchio, Cittadini del mondo, Comitato Alba nuova ODV, Comunità Emmaus, Dammi la mano APS, Emergency Ferrara, Federconsumatori Ferrara, Fondazione Migrantes Ferrara, Forum Ferrara Partecipata, Gruppo del Tasso aps, Il Mantello, Istituto Gramsci Ferrara, Koesione 22, La Comune di Ferrara, La società della ragione, Masci Ferrara, Mediterranea Saving Humans Ferrara, Movimento Nonviolento Ferrara, Movimento Rinascita Cristiana Ferrara, Pax Christi Ferrara, Periscopio quotidiano online, Rete giustizia climatica, Stop border violence, Sunia Ferrara, Tutori nel tempo, UDU Ferrara, Unione Donne in Italia Ferrara, UIL Ferrara, Ultimo Rosso Aps, Uniat Ferrara.

 

https://facebook.com/events/s/sulla-loro-pelle-contro-il-nuo/380547674323433/

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Redazione di Periscopio

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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