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Da: Elettorale Lega Nord

“Ecco come il Comune vuole riqualificare la zona Gad: a spese dei cittadini oppure niente… La vicenda del Tennis Club Giardino, costretto a chiudere dopo aver vinto il bando di gara, a causa delle spese troppo ingenti di gestione per l’impianto di riscaldamento vetusto, è la rappresentazione plastica della mancanza di una vera volontà politica da parte della giunta Tagliani di riqualificare un’area. Nemmeno lo sport, baluardo contro il degrado, sanno curare a dovere. Evidentemente preferiscono lasciare l’area in mano a immigrati e spacciatori, più o meno come disse la Baraldi, segretaria del Pd ferrarese che, sosteneva di preferire gli spaccini agli agenti in tenuta antisommossa e che, guarda caso, proprio dalla finestra di casa sua può vedere la struttura del Tennis Club… Sulla questione presenteremo una interrogazione per capire bene i dettagli, nel frattempo, però, purtroppo la città dovrà subire l’ennesimo fallimento di un progetto di riqualificazione”.

Così Nicola Lodi, segretario cittadino Lega Nord interviene dopo le notizie relative alla chiusura del Tennis Club Giardino di via Ortigara, causata, secondo quanto riportato dal gestore dalle eccessive spese di riscaldamento.

“Se fosse provato che un’attività sportiva, realizzata in una struttura pubblica data in gestione attraverso un bando, in una zona degradata, dove dovrebbe fungere da baluardo contro l’avanzare dell’illegalità, si trova costretta a dover chiudere i battenti perchè l’impianto di riscaldamento è troppo vetusto e il Comune non è disponibile a sostituirlo, saremmo davvero all’assurdo”, aggiunge Lodi. “Ci chiediamo cosa ne pensa della faccenda Ilaria Baraldi, segretaria del Pd, proprio quella che aveva detto di preferire gli spaccini alla polizia in tenuta antisommossa e che vive in zona”, continua il segretario.

“In ogni caso sulla vicenda andremo fino in fondo perchè è giusto che i ferraresi sappiano fino a che punto può spingersi il Pd”, continua Lodi: “Già sapevamo, come tutti i cittadini, che la tanto sbandierata volontà di riqualificare il quartiere altro non era che una farsa: per anni il sindaco non ha mai preso in mano la situazione e ha lasciato che il peso dell’incuria pesasse sui residenti e ora la vicenda del Tennis Club potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso”. A quanto pare “il Comune sta tentando ancora una volta di scaricare su cittadini l’onere della Gad e in questo caso addirittura il gestore della struttura dovrebbe pagare di tasca propria una grave incuria dell’ente pubblico”.

E Lodi annuncia: “Chiederemo chiarimenti a Tagliani attraverso una interrogazione presentata dai nostri consiglieri e non lasceremo che la vicenda passi inosservata: al di là degli aspetti tecnici della vicenda non si tratta di una struttura qualunque in un quartiere qualunque”, conclude Lodi “ma di una struttura sportiva in zona Gad: il sindaco riesce a vedere la differenza?”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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