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da: ufficio stampa “Gruppo del Tasso”

Domenica 17 maggio, nell’area golenale di Ro, prenderà il largo “Navigando con l’Unicef”, l’annuale gommonata organizzata dal Gommone Club di Ferrara e ospitata dal Comune di Ro. Grazie allo spirito di affiatamento degli organizzatori, la manifestazione si è consolidata negli anni, giungendo alla 23a edizione. È il primo evento, però, che aprirà ufficialmente la stagione 2015 dell’ansa alberata, per mezzo degli sforzi dell’amministrazione con un gesto temporaneo di fiducia: la gestione straordinaria del punto di ristoro, informazioni e visite guidate allo storico Mulino, è stata affidata allo stesso Gommone Club e all’Unione Pescatori Estensi che, a loro volta, hanno scelto un’azienda di ristorazione locale per il momento dei pasti; un’azienda che ha dimostrato competenze e professionalità.
«È un luogo eccezionale che non può restare chiuso, specialmente per i più giovani, per chi ancora non lo conosce – ha affermato Roberto Guidetti, presidente del Club – Siamo un gruppo di gommonauti che annualmente si impegna, munito di passione e poco altro, a sostenere le missioni dell’Associazione umanitaria rivolta ai bimbi, riscoprendo tappe naturalistiche lungo il Po e stando uniti; perciò l’intero ricavato della giornata sarà devoluto alla sezione Unicef di Ferrara».

IL PERCORSO FLUVIALE
A dare il via alla gommonata sul pontile di Ro, alle 9.30, sarà Serena Occhi, l’Assessore alla Cultura e al Turismo fresca di nomina.
L’intento prefissato è di risalire verso la fonte del Grande Fiume, per approdare a Felonica, dove i ragazzi della Canottieri “La Folaga” effettueranno l’attracco. Superato l’argine, seguirà la visita al Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po, a Palazzo Cavriani: un’incredibile raccolta di reperti restaurati con cura dai volontari che l’hanno istituito, e che faranno da ciceroni alla scoperta di tanti aneddoti vissuti su queste rive durante quegli anni terribili.
Il pranzo, invece, sarà servito nelle strutture messe a disposizione dal Comune di Felonica e sarà a base della specialità tipiche del territorio, famose ovunque per la capacità di deliziare persino i palati stranieri; tanto che le cuoche “di origine controllata” sono state invitate all’apertura di EXPO e rientreranno giusto in tempo per imbandire la tavolata.
Il ritorno sull’acqua è fissato per le 15.30 e si concluderà intorno alle 17, sotto le larghe chiome dei pioppi argentati.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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