Skip to main content

da: ufficio stampa Camera di Commercio

A rischio robot, bambole, peluche, bolle di sapone e palloni. Decine di prodotti, soprattutto cinesi, non a norma: il rischio maggiore il soffocamento

Giocattoli, oggetto dei desideri dei più piccoli ma anche prodotto soggetto alla contraffazione. E gioco contraffatto, nella maggior parte dei casi, significa gioco non sicuro. Sono decine i giocattoli importati contraffatti che non rispondevano alle norme di sicurezza sequestrati, negli ultimi mesi, dall’ufficio Vigilanza del mercato della Camera di Commercio di Ferrara per impedire che le prossime vetrine di Natale fossero riempite di prodotti privi del necessario certificato di conformità alla normativa comunitaria in materia di sicurezza prodotti e, quindi, potenzialmente pericolosi per i bambini.
Facile infiammabilità, scarsa resistenza alla rottura e allo strappo, tossicità, eccessiva rumorosità o indicazione errata delle fasce di età sono alcune tra le infrazioni contestate dall’Ente di Largo Castello a fabbricanti e importatori. Ma il rischio maggiore è costituito dal soffocamento.
“Il rispetto delle norme e la garanzia della qualità e sicurezza dei prodotti sono le caratteristiche di un mercato trasparente e sano – ha dichiarato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio. Requisiti che diventano ancora più importanti quando sono in gioco la sicurezza e la salute dei più piccoli. Per questo, la funzione di controllo e regolazione che la Camera di commercio svolge in questo campo, in collaborazione con la Prefettura, le associazioni di categoria, la Polizia di Stato, la Polizia locale, i Carabinieri e la Guardia di Finanzia, opera proprio nella direzione di una sana competitività e di un mercato più corretto”.
La prima cosa da fare dunque, fa sapere l’Ente di Largo Castello, è scegliere giocattoli sui quali sia stato apposto il marchio CE, in quanto sottoposti ai necessari controlli di sicurezza previsti dalla Comunità Europea. Ma come si riconosce un giocattolo contraffatto? Ecco un breve identikit: il prezzo: in genere inferiore a quello del gioco venduto nei negozi; il confezionamento: i giocattoli contraffatti sono privi della confezione rigida di cartone in quanto inseriti in buste di cellophane; il marchio: simile all’originale ma non identico; la qualità: i giocattoli contraffatti sono prodotti con plastica pessima e con materiali considerati tossici dalla legge. Attenzione anche ai Capi di abbigliamento per bambini: i vestiti per bambini, che presentano cordoncini e lacci, in particolare quelli presenti nella zona del collo, devono rispettare rigide disposizioni normative comunitarie, per evitare che i più piccoli restino impigliati, ad esempio nelle biciclette o nelle porte.
E, nel 2016, la Camera di commercio intensificherà le sue attività di verifica non solo su dispositivi di protezione individuale, prodotti a compatibilità elettromagnetica, metalli preziosi, strumenti di misura, tachigrafi digitali e laboratori autorizzati ad effettuare le prove di metrologia legale. Ma anche sulle operazioni e i concorsi a premio, e le attività di rilevazione dei prezzi di beni e servizi a sostegno del Garante per la sorveglianza dei prezzi.
L’Ente di Largo Castello invita i consumatori e le imprese ferraresi a comunicare eventuali segnalazioni all’indirizzo di posta elettronica (metrico@fe.camcom.it).

tag:

CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it