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di Maria Luigia Giusto

In questa stagione di acqua che compare in diverse forme viene da domandarsi come potremmo viverne senza. L’acquazzone che inonda i marciapiedi e fa correre al riparo sotto i tetti sporgenti ne ricorda la potenza. La nebbia in strati di velo e di fumo placa e rallenta la frenesia quotidiana. La brina cristallina sui bordi fogliari disegna rilievi scolpiti nella natura delle cose fragili. Le goccioline che impregnano il labbro ad un complimento scaturiscono dal nostro pozzo interno. L’acqua siamo noi.

“Ma guardate l’idrogeno tacere nel mare, guardate l’ossigeno al suo fianco dormire. Soltanto una legge che io riesco a capire ha potuto sposarli senza farli scoppiare”
Fabrizio De Andrè

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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