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Da: Organizzatori

Sabato 15 ottobre 2016 a Ferrara presso la Casa di Ludovico Ariosto, in via Ariosto 67, alle ore 16 verrà inaugurata la mostra BRUNO VIDONI.FOTOAMATORE? e presentato il correlato catalogo pubblicato da Editoriale Sometti. La mostra curata da Emiliano Rinaldi e Roberto Roda e allestita con la collaborazione di Greta Gadda, ricostruisce l’impegno “fotoamatoriale” dell’artista Bruno Vidoni (Cento 1930-2001) nel periodo 1967-1974. Bruno Vidoni, pittore, incisore, poeta, critico d’arte fu come noto anche fotografo. Anzi, proprio alla fotografia, l’artista deve la sua notorietà grazie ad una serie di sperimentazioni concettuali che, nella prima metà degli anni ’70, lo proiettarono con pieno diritto nella storia della grande fotografia italiana. Da alcuni anni il Centro Etnografico Ferrarese, di cui l’artista centese fu assiduo e precoce collaboratore, ha iniziato lo studio sistematico delle miniere della creatività vidoniana. L’attività di riordino procede in progress ed è scandita da una periodica socializzazione dei risultati che ha portato alla realizzazione di ben 7 pubblicazioni tematiche. La mostra e il catalogo VIDONI. FOTOAMATORE? ricostruiscono, in sintesi, gli inizi dell’attività fotografica di Bruno Vidoni con il Fotoclub Guercino di Cento, la sua partecipazione a decine di concorsi fotografici con sequenze e fotoracconti fortemente sperimentali, che ci appaiono oggi dei piccoli gioielli artistici. Fotoamatoriali? Di sicuro non dilettantistici. Si nota nella produzione di quegli anni già un uso sapiente del collage di matrice ‘surrealista’ e persino la sperimentazione mai banale di linguaggi vicini alla poesia visiva. Di grande rigore i ritratti femminili con un uso sapiente di luci ‘espressioniste’. Esce dagli archivi di Casa Vidoni, e viene riproposta in sede di catalogo, un’intervista del 1971 che il Vidoni fotoamatore concesse al critico Paolo Micalizzi. Il testo di grande interesse ci aiuta a comprendere il pensiero vidoniano, mai conformista, sempre criticamente provocatorio. La mostra Bruno Vidoni. Fotoamatore? realizzata in occasione del Convegno FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) Emilia Romagna, rientra nei programmi del progetto VIDONIANA 2016, che in questi giorni dipana altri eventi dedicati all’artista centese, innanzitutto le mostre allestite presso gli eleganti spazi del Centro Culturale Mercato di Argenta: in ‘Orlando, le guerriere e il cavaliere inesistente’ e ‘Nel giardino del Mago’, è possibile ammirare in parete le produzioni grafiche, pittoriche e fotografiche con cui Vidoni rese omaggio all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. La mostra Bruno Vidoni. Fotoamatore? rimarrà in parete alla Casa di Ludovico Ariosto di Ferrara sabato 15 e domenica 16 ottobre, in concomitanza con il convegno FIAF. Ingresso libero. Orari: 10- 12.30 e 16-18

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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