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Da: Gruppo Europa Verde Emilia Romagna

Mobilità sostenibile: Via libera dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alle “school streets” (strade scolastiche) per la sicurezza stradale e contro lo smog nelle aree intorno alle scuole.

Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: “Sono soddisfatta che sia stata approvata la mia proposta di realizzare le strade scolastiche come antidoto alla sosta selvaggia davanti alle scuole delle auto dei genitori, un caos che genera smog, incidenti e ingorghi della circolazione stradale”.
La Commissione territorio, ambiente e mobilità della Regione Emilia-Romagna ha approvato la risoluzione del Gruppo Europa Verde che sprona la Giunta regionale a promuovere in Emilia-Romagna alla realizzazione delle “school streets”. Si tratta di strade o piazzali in prossimità delle scuole, in cui – temporaneamente durante gli orari di entrata e uscita dei ragazzi e ragazze, o anche permanentemente – è interdetta la circolazione e la sosta delle auto affinché si possa raggiungere la scuola in sicurezza a piedi o in bicicletta. La percorrenza delle school streets è consentita infatti solo a pedoni, bici, mezzi per il trasporto dei disabili ed eventualmente scuolabus.

“Con il voto odierno la Regione Emilia-Romagna fa un ulteriore passo in avanti per incentivare la mobilità sostenibile. Approvata la mia risoluzione, occorrerà ora mettere a disposizione dei Comuni le risorse necessarie per promuovere la realizzazione delle strade scolastiche in Emilia-Romagna contro la sosta selvaggia, davanti alle scuole, delle auto dei genitori degli alunni in corrispondenza degli orari di ingresso e uscita da scuola dei figli – sottolinea Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna –. Questo caos interessa aree stradali di solito limitate e non predisposte all’assembramento di un così elevato numero di auto. Oltre a consegnare un messaggio diseducativo per i ragazzi, genera alti livelli di smog a causa delle emissioni di gas di scarico dalle auto, incidenti a ciclisti e pedoni anche tra i bambini, e ingorghi della circolazione stradale. In molti paesi del nord Europa le “school streets” sono state già sperimentate con successo. Europa Verde ne aveva fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale. E’ una soluzione, inoltre, che favorisce l’adozione da parte di genitori e alunni di modalità di spostamento attive e non inquinanti, come l’andare a scuola in bicicletta o a piedi, anche in gruppo con i cosiddetti bicibus e pedibus, in uso anche in alcune città emiliano-romagnole. Si tratta di modalità di spostamento che hanno anche il vantaggio di stimolare i processi di socializzazione e autonomia dei bambini rispetto all’accompagnamento da parte dei genitori”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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