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Mobilità sostenibile. Bonus auto ibride: la Regione stanzia altri 450mila euro per accogliere tutte le domande arrivate sul bando 2020. L’assessore Corsini: “Impegno corale per dare sostanza a una misura molto apprezzata dai cittadini che fa bene all’ambiente e alla qualità dell’aria”.

Risorse per soddisfare altre 2.546 domande ammesse al bando relativo alle immatricolazioni di veicoli di categoria M1 nel 2020. Per il triennio 2021-2023 contributi direttamente sul conto corrente dei beneficiari

Bologna – La mobilità green aggiunge un’altra marcia. Aumentano infatti i contributi regionali per l’immatricolazione di autoveicoli ecologici di categoria M1, e quindi quelli con alimentazione ibrida benzina/elettrico, gasolio/elettrico e benzina/idrogeno.

Per far fronte al numero elevato di richieste ammesse, e relative al bando 2020 dedicato all’acquisto di veicoli ibridi, la Regione ha approvato, con legge regionale n. 4 del 20 maggio 2021, un ulteriore stanziamento, in aggiunta al milione di euro previsto dalla prima fase della misura, di 450mila euro che servirà a soddisfarele domandeammesse al bando passate da 4.349 nel 2019 a 8.289 nel 2020.

Con queste risorse si potranno quindi soddisfare tutte le 2.546 richieste pervenute nel mese di novembre e dicembre 2020, ma rimaste escluse dalla copertura economica inizialmente prevista della misura.

“L’aumento del 90% delle richieste rispetto al 2019- sottolinea l’assessore regionale alla Mobilità, Andrea Corsini– dimostra bene la sensibilità ai temi della tutela ambientale dimostrata dagli emiliano-romagnoli, attenti alle esigenze di una mobilità sempre più attenta all’ambiente e alla qualità dell’aria. Gli ulteriori fondi stanziati, oltre a comprendere giustamente tutti coloro che avevano fatto domanda, sono quindi una leva importante per proseguire con le politiche regionali di sostenibilità, in linea con il Patto per il Lavoro e per il Clima”.

Il contributo sarà riconosciuto da quest’anno e fino al 2023, senza dover presentare alcuna ulteriore richiesta, e sarà versato direttamente sul conto corrente dei beneficiari.

Si segnala infine che è necessario comunicare eventuali cambiamenti del codice Iban collegandosi al link: https://mobilita.regione.emilia-romagna.it/bandi/bandoibride2021/documenti/normativa-e-documentazione.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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