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Da Centro di Tecnologie per la Comunicazione l’Innovazione e la Didattica a Distanza

Fino al 6 aprile è possibile iscriversi al Master UniFE di I livello in “Televisione e media design”, anno accademico 2016/2017, erogato in modalità didattica a distanza e con laboratori in presenza.

Obiettivo del Master è formare una figura professionale in grado di operare come progettista multimediale nel settore dei media digitali, dove il ruolo della comunicazione visiva funzionale a logiche di produzione, distribuzione e marketing ha assunto via via un ruolo sempre più fondamentale.

Diretto dal Prof. Livio Zerbini, divulgatore scientifico e Direttore del centro e-learning di Ateneo se@unife, e co-diretto dal Dott. Giovanni Ganino, docente di Teoria e tecniche del linguaggio audiovisivo del Dipartimento di Studi umanistici di UniFE, il Master si avvale del contributo di 15 esperti qualificati, tra accademici e professionisti della TV, quali Claudio Cappon, Roberto Giacobbo, Stefano Lamorgese e Mario Tozzi.

Spiega Zerbini: “La struttura altamente professionalizzante del Master consente l’approfondimento delle potenzialità espressive e tecnologiche dei media audiovisivi, dalla televisione allo smartphone, ed i loro principi comunicativi. Le competenze che si acquisiranno riguardano la capacità di risoluzione in autonomia di problemi di comunicazione e marketing all’interno di un’azienda che intende dotarsi di strumenti comunicativi avanzati. Non solo. Il professionista che formeremo sarà in grado di lavorare in team nelle aziende che operano nel settore della produzione di contenuti per i media digitali, dalla televisione al web”.

Aggiunge Ganino: “Il mutato scenario contemporaneo nel settore della comunicazione digitale, contraddistinto dall’ibridazione linguistica e tecnologica, richiede sempre più figure professionali in grado di affrontare nuove logiche progettuali. In questo panorama, il ruolo della comunicazione visiva funzionale a logiche di distribuzione, circolazione multimediale, condivisione e partecipazione ha assunto una dimensione prioritaria. Le informazioni visive attraversano gli schermi di tutti i devices disponibili, dal televisore allo smartphone, secondo logiche nuove e spesso imprevedibili, e sono funzionali ad attività spettacolari, commerciali, informative, formative e di marketing. L’immagine in movimento in tutte le sue forme, reali e virtuali, non è più di dominio dei network televisivi e dei grossi gruppi editoriali, ma è ormai accessibile e indispensabile a tutti gli operatori, grandi e piccoli, che devono confrontarsi con il settore dell’informazione digitale nell’epoca dell’economia globale. Il Master si propone, pertanto, di favorire la formazione di una figura professionale tra le più richieste a livello europeo dal mercato del lavoro nel settore della comunicazione digitale, da imprese, organizzazioni, dall’industria culturale e dei media”.

Il Master è strutturato nei seguenti moduli formativi: format televisivi e crossmediali; economia digitale e aspetti normativi; divulgazione e media; comunicazione e produzione video: modalità di progettazione e strumenti; giornalismo digitale; ITC: tecnologie, strumenti e modalità di progettazione; digital marketing e comunicazione aziendale; visual and interaction design.

I servizi di piattaforma sono gestiti da Se@ – Centro e-learning di Ateneo, che fornirà anche il supporto tecnico-informatico agli iscritti al Master.

Sito web del corso http://www.unife.it/masters/televisione-media-design

Per iscriversi http://www.unife.it/studenti/pfm/mast/2016-2017/televisione

Segreteria didattica: tel. 0532 295238, mscngl@unife.it

Segreteria amministrativa: distanza@unife.it

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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