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Da ufficio stampa Conservatorio Ferrara Press

Sarà dei grandi classici della musica da camera il protagonista del nuovo appuntamento de ‘I concerti a Palazzo Bonacossi’ domani, martedì 17 aprile alle 18,nello storico edificio in via Cisterna del Follo 5 a Ferrara (ingresso libero). Il quintetto per pianoforte e archi in la maggiore, detto La trota (Die Forelle) è un’opera di Franz Schubert. Fu composta dal compositore, allora ventiduenne, nel 1819, in un periodo felice della sua esistenza durante una piacevole vacanza in montagna. Non venne pubblicata prima del 1829, un anno dopo la sua morte.
La trota, diventata nel tempo una delle più celebri composizioni cameristiche di Schubert, è tecnicamente inconsueta sia per i ben cinque – e non quattro – movimenti di cui si compone (Allegro vivace, Andante, Scherzo-Presto, Tema con variazioni-Andantino, Allegro giusto), sia perché prevede un gruppo strumentale anomalo: un quartetto d’archi (violino, viola, violoncello e contrabbasso) e un pianoforte. Il titolo deriva dall’omonimo Lied di Schubert, su cui si sono costruite le variazioni del penultimo movimento.
Con l’uso di un linguaggio timbrico e armonico, originale e innovativo, ricco di medianti e cromatismi,saràcome ritrovarsi lungo un fiume, rapiti dalla bellezza e dalla vivacità della natura.Si esibiranno per l’occasione: Matteo Roma, tenore, Carlo Bergamasco, pianoforte, Alessandro Perpich, violino, Marcello Defant, viola, Luca Bellentani, violoncello, Alfredo Trebbi, contrabbasso, e Daniele Borgatti, pianoforte.
I Concerti di Palazzo Bonacossi nascono con l’intento di far riscoprire la musica da camera, nei suoi vari stili e diversi autori. Il ciclo di dodici pomeriggi musicali,a cadenza settimanale,è promosso dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Ferrara e il Comune di Ferrara. Da Mozart a Ravel, da Monteverdi a Debussy, la rassegna porterà a Palazzo Bonacossi un ricco repertorio con esibizioni dei docenti e di alcuni dei migliori allievi del conservatorio ferrarese.Tutti i concerti di Palazzo Bonacossi iniziano alle 18 e sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it