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Da: Ferrara Off

– La call per gli under30 interessati a partecipare attivamente alla lettura integrale del poema –

Il teatro Ferrara Off invita i giovani ferraresi a fare amicizia con l’Orlando Furioso, mettendosi a disposizione dell’eroe epico e dei suoi compagni di avventura in occasione della lettura integrale del poema che si terrà tra venerdì 2 e sabato 3 dicembre. Una vera e propria maratona dedicata al capolavoro più celebre di Ludovico Ariosto, che nel 2016 festeggia i cinquecento anni dalla sua prima edizione. Per gestire questo evento eccezionale, organizzato assieme alla Fondazione Ferrara Arte, verrà aperta da giovedì 10 novembre una call rivolta a tutti i ragazzi under30 interessati a partecipare attivamente all’evento.
L’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione del Teatro Comunale Claudio Abbado e della Biblioteca Ariostea, si terrà al piano nobile di Palazzo Diamanti, dove attualmente è allestita la mostra ‘Orlando furioso 500 anni’, nel salone d’onore della Pinacoteca Nazionale, in corso Ercole I d’Este 21.
Coinvolgerà studenti e cittadini ferraresi ma non solo: sono già tante le classi e i singoli lettori provenienti da ogni parte d’Italia che hanno voluto iscriversi per leggere alcuni canti del poema, nella città in cui è stato creato. La maratona durerà circa 40 ore, senza interruzioni. Sarà un esperimento collettivo, un’esperienza comunitaria assolutamente fuori dal comune, perché riporterà in vita, grazie a una moltitudine di voci, i 46 canti dell’opera che maggiormente ha segnato nei secoli l’identità e l’immaginario ferrarese. Una sfida importante, il cui obiettivo principale è quello far scoprire e riscoprire il piacere della lettura, condividere la forza e la potenza creativa di un capolavoro della letteratura italiana, spesso purtroppo considerato unicamente durante gli studi e non più approfondito.
I ragazzi che avranno voglia di aiutare Ferrara Off nel coordinamento della maratona, accogliendo i lettori e occupandosi di allestire lo spazio e gestire il pubblico, riceveranno dal teatro in regalo un abbonamento per cinque spettacoli a scelta. Saranno inoltre inseriti all’interno del progetto ‘Dietro le quinte del teatro Ferrara Off’, sviluppato assieme alla carta regionale youngERcard per stimolare il coinvolgimento delle nuove generazioni nella promozione e nella realizzazione di eventi performativi e iniziative culturali.

Per informazioni scrivere a ferraraoff@gmail.com o telefonare al numero 336282360. Per proporre la propria candidatura compilare il form a questo link: http://www.ferraraoff.it/maratona-orlando/

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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