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Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Operatori uniti nel lanciare l’ennesimo allarme dopo le mareggiate delle ore scorse che hanno colpito pesantemente la costa di Comacchio e dei suoi Lidi. Richiesto incontro urgente al presidente della Giunta regionale, Bonaccini.

La situazione impone un cambio di passo. Ieri (lunedì 29 ottobre) per pura fortuna non è accaduto il peggio, se la burrasca fosse durata ancora un paio di ore ci sarebbero stati danni seri. L’ingressione marina non solo ormai penalizza pesantemente il presente ed il futuro degli stabilimenti balneari ma ormai mette in discussioni gli stessi centri abitati. Il moto ondoso ha eroso tanta sabbia e se arrivasse, a breve, un’altra mareggiata saremo totalmente indifesi; serve dunque un intervento immediato e corposo di ripascimento a difesa del territorio.

Ma soprattutto la Regione dia corso una volta per tutte agli impegni assunti ufficialmente all’inizio del 2018, quando nella sala del consiglio comunale di Comacchio – presenti Istituzioni, Associazioni e Consorzi – l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo – affiancata dal suo dirigente di settore Claudio Miccoli – ci avevano rassicurato di iniziare a settembre i lavori strutturali – invocati da anni – almeno in via sperimentale proprio nella zona dei Lidi Nord.
Purtroppo parole – è proprio il caso di dirlo – volate via nel vento. Oggi gli organi di informazioni ci parlano addirittura della prossima primavera.

I Lidi, i cittadini e le imprese del commercio, servizi e turismo non possono più aspettare: a questo punto chiediamo un incontro urgente con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini per interessarlo direttamente delle questione che è ormai di sopravvivenza di questo territorio. Se la nostra costa deve avere un futuro lo dobbiamo sapere con esattezza adesso. Auspichiamo a questo proposito anche il supporto costruttivo, efficace e tempestivo dell’Amministrazione Comunale di Comacchio a fianco degli operatori balneari e turistici della nostra costa.

Nicola Bocchimpani – presidente ASBalneari
Gianfranco Vitali – presidente Ascom Comacchio
Nicola Spinabelli – presidente Cesb Estensi Spina
Luca Callegarini – segretario Confesercenti del Delta
Gianni Nonnato – presidente Nuovo Consorzio Lido delle Nazioni
Giuseppe Carli – presidente Sindacato Italiano Balneari Porto Garibaldi

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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