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da: organizzatori

“Civ: ricerca e sviluppo in frago-frutticoltura”, dalle 10.00 alle 12.00, presso la “ Sala dell’Antica Pescheria” in Piazzetta dei Fiocinini a Lagosanto (Fe)

Secondo appuntamento per i “Lunedì dell’Agricoltura”, il ciclo di incontri che da tre anni Confagricoltura Ferrara dedica all’aggiornamento, innovazione e sperimentazione in agricoltura. Rivolti agli addetti del settore, l’obiettivo di questi appuntamenti – precisa Pier Carlo Scaramagli, Presidente di Confagricoltura Ferrara – è quello di offrire agli Associati un’opportunità di conoscenza e approfondimento di colture innovative grazie all’intervento di importanti professionisti e alla testimonianza di agricoltori che hanno sperimentato in campo le nuove tecniche. Dopo il primo affollato incontro dedicato al “Bambù Gigante” tenutosi a Portomaggiore, il secondo appuntamento porterà l’esperienza del Consorzio Italiano Vivaisti “CIV: ricerca e sviluppo in frago-frutticoltura” e si svolgerà lunedì 6 febbraio 2017 dalle 10.00 alle 12.00 presso la “Sala dell’Antica Pescheria” in Piazzetta dei Fiocinini a Lagosanto. Coordinatore dell’incontro Pier Carlo Scaramagli, Presidente di Confagricoltura Ferrara che introdurrà gli interventi dei qualificati relatori. Il CIV è da considerarsi in Italia il maggior centro di ricerca privato in ambito frutticolo. Silvia Salvi, Presidente Sezione Orticoltura di Confagricoltura Ferrara, parlerà delle tipologie degli impianti e delle principali varietà di fragole coltivate in vivai, evidenziando le caratteristiche delle diverse tipologie di pianta e il loro utilizzo e ne analizzerà il mercato parametrando l’estensione della produzione di fragole in Italia a quella dei maggiori Paesi in Europa. A seguire Marica Soattin, Direttore CIV, che con il suo intervento ripercorrerà la storia e le attività del CIV. Nato nel 1983 per volontà di tre soci, Vivai Mazzoni, Salvi Vivai e Tagliani Vivai, con l’intento di far fronte comune nell’ottenimento di materiale di base certificato, seguendo il protocollo di certificazione nazionale e il raggiungimento di elevati livelli di innovazione nel campo degli alberi da frutto e delle piante di fragole, il Consorzio attua le sue ricerche presso il Centro di San Giuseppe di Comacchio in collaborazione con Centri di ricerca nazionali ed internazionali.
Carmen Leida, Breeder CIV, analizzerà il programma di miglioramento genetico per nuove varietà di fragola mentre Marzio Zaccarini, tecnico agronomo del Consorzio, interverrà sul programma di miglioramento genetico del melo, iniziato nel 1988 con l’obiettivo di ottenere varietà, caratterizzate da forte potenziale commerciale e caratteristiche organolettiche, estetiche e di conservabilità dei frutti che possano permettere una produzione redditizia e sostenibile.
Con la propria attività di ricerca il CIV nel corso degli anni ha rilasciato nel mercato 37 varietà di fragola e 21 varietà di mele. Di queste ultime, due sono gestite come Club e commercializzate con i marchi registrati Modì e Rubens. L’incontro di lunedì 6 febbraio è libero e aperto al pubblico.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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