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Da EcoMuseo di Argenta

Venerdì 3 Marzo alle 20.30 al Museo delle Valli di Argenta si rinnova la “magia” con l’appuntamento annuale dei Lòm a Mêrz, promossa dall’Associazione “Il lavoro dei contadini” di Faenza e con l’organizzazione in loco dell’Amministrazione Comunale di Argenta e della Società Terre.

La tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz” (i lumi di marzo). L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione, bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi.

L’ Associazione, “Il Lavoro dei Contadini” dall’ ormai lontano 2000, ha cercato di tracciare un nuovo solco con i Lumi a Marzo, con rinnovati obiettivi che intendono essere un invito per mettersi in viaggio in queste terre, nelle quali si trova ancora un amore per il cibo tipico, sano, dove viene a galla l’intima civiltà della campagna e l’appartenenza al mondo di piante, animali, riti, usanze, tradizioni e cultura.

Il presidente, Italo Graziani ci racconta che “oltre alla simbologia del Fuoco purificatore, con l’edizione del 2017, si è voluto dedicare i nostri lumi a Pellegrino Artusi e alle sue ricette”.

Così, al Museo delle Valli, il programma prevede la tradizionale accensione del fuoco propiziatorio, la presentazione del libro “Una giardiniera in cucina” erbe, fiori e frutti del mio orto in tavola di Maria Gabriella Buccioli, e a seguire degustazione di prodotti tipici del territorio fra tradizione artusiana ed evoluzione del gusto.

Maria Gabriella Buccioli dal 1980 ha indirizzato la sua energia e la sua passione nel trasformare il Casoncello, il piccolo podere di famiglia sull’appennino bolognese a Loiano, nel posto dove vivere: inizia la ristrutturazione della casa colonica con il compagno Lucio Filippucci, del vecchio fienile, e ad impostare il giardino e l’orto con amore e rispetto per la vita naturale: nascono così, nel 1996, i “Giardini del Casoncello” con il giardino di aromatiche, suggestive fioriture, antiche piante.

Autrice di diverse pubblicazioni ( “I giardini venuti dal vento”, “Chiacchere di giardinaggio insolito”) e articoli di giardinaggio, pubblica nel 2016 “Una giardiniera in cucina”, presentato con grande successo all’Auditorium Enzo Biagi di Bologna ed al Festivalletteratura di Mantova.

L’autrice presenterà il proprio testo illustrando una passeggiata botanico-gastronomica attraverso le stagioni, la ricerca di un uso alternativo di fiori, ortaggi, frutti, piante ornamentali definiti “i regali del giardino alla tavola”. Durante la serata verranno, inoltre, fornite tutte le informazioni per visitare gli splendidi giardini del Casoncello.

E’ confermata la partecipazione anche di Lucio Filippucci, uno dei più importanti fumettisti italiani che dal 2013 è entrato ufficialmente nello staff di “Tex” e che si è occupato delle illustrazioni del libro, con disegni e dediche a richiesta a fine presentazione.

La serata prosegue con la celebrazione della figura artusiana attraverso la maestria e la disponibilità di Germana e delle sue Azdore, che hanno scelto di esaltare alcuni dolci della tradizione proponendo, in particolare, una gustosissima zuppa inglese realizzata seguendo la ricetta dell’Artusi.

La partecipazione a tutte le attività è gratuita.

Per informazioni
Museo delle Valli di Argenta Via Cardinala, 1/c 44011 Campotto (FE)
Tel. 0532 808058 info@vallidiargenta.org www.vallidiargenta.org – FB Valli di Argenta

Programma completo degli appuntamenti

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Per informazioni:

illavorodeicontadini@libero.it

tel. 331 4428484

FB Il Lavoro Dei Contadini

Orari dei musei

Museo delle Valli di Argenta: aperto da martedì a domenica e festivi dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 18. Per visite guidate ed escursioni è necessaria la prenotazione con una settimana di anticipo, per gruppi di almeno 5 persone.

Museo della Bonifica: accessibile solo con visita guidata, dal martedì a domenica e festivi, alle 9 o alle 11. Gradita la prenotazione.

Museo Civico: aperto il sabato, la domenica e festivi dalle 15.30 alle 18.30.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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