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Da: Ilturco
«Boldini capì perfettamente l’importanza di fare network. Anche se oggi il sistema della moda sembra distante anni luce dalla Parigi di fine Ottocento in cui lavorava il pittore, le dinamiche restano le stesse». Così lo stilista Danilo Paura – celebre tra gli adolescenti italiani soprattutto per la recente collaborazione con Kappa e la Dark Polo Gang – ha introdotto il suo intervento all’Istituto Ercole I d’Este. «Lo stylist trae forza dell’evidenza del personaggio di cui si occupa, allo stesso tempo il personaggio riesce a caratterizzare e diffondere la sua immagine grazie al lavoro dello stylist. Questo processo è assolutamente contemporaneo ma non nasce oggi: Boldini dipingeva artisti e intellettuali, attrici e cantanti liriche, che diventavano testimonial della sua arte».

Il professionista dello streetwear – con all’attivo tre marchi propri, Paura, Danilo Paura e Mirror – è stato invitato a Ferrara grazie al progetto didattico Boldini Trendsetter, ideato e curato dall’associazione llturco per accompagnare la grande mostra allestita a Palazzo Diamanti. Obiettivo del progetto: creare un ponte tra le opere esposte e l’attualità, coinvolgere gli studenti in una riflessione aperta sul tema della moda e dell’identità espressa attraverso l’abbigliamento. L’incontro con gli studenti del corso di Moda e Abbigliamento è stato particolarmente attento e interessato: non succede tutti i giorni di potersi confrontare a tu per tu con chi è riuscito ad affermarsi in un ambiente lavorativo così volubile e originale.

Alla discussione informale è seguita la video intervista all’interno del set allestito in classe: «Boldini era un visionario, ha tracciato il proprio stile spingendosi oltre le consuetudini e suscitando vari scandali, le sue modelle venivano ritenute troppo sensuali. Rispondeva a un’esigenza personale di rottura, che non è così distante dall’esigenza che muove oggi tanti giovani stylist, penso per esempio allo straordinario lavoro di Lotta Volkova».

Il video con l’intervista completa – così come le prossime interviste che si andranno a realizzare – sarà pubblicato sul sito di Palazzo dei Diamanti, sul sito dell’associazione Ilturco, e sul sito del media partner NSS Magazine.

I prossimi appuntamenti organizzati da Ilturco coinvolgeranno Felisi, azienda ferrarese dal respiro decisamente internazionale, marchio storico specializzato in accessori e borse in pelle, con punti vendita da Tokio a Parigi, e lo stilista Matthew Williams, famoso per aver disegnato gli abiti di Lady Gaga, oggi titolare del marchio Alyx, amatissimo dalle celebrità internazionali e considerato dagli esperti un brand tra i più interessanti sul mercato.

Boldini Trendsetter è parte del progetto didattico L’immagine allo specchio, organizzato dalla Fondazione Ferrara Arte con il sostegno di Eni, in occasione della mostra Boldini e la moda, aperta a Palazzo dei Diamanti fino al 2 giugno.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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