Skip to main content

da: organizzatori

La I C del plesso di Malalbergo dell’Istituto Comprensivo di Altedo-Malalbergo-Baricella è stato a Milano il 21 aprile 2015 per partecipare al laboratorio “Schiscetta Box” realizzato dal GIFASP – Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli in collaborazione con il MUBA – Museo dei Bambini di Milano
Con il laboratorio “Schiscetta box” GIFASP ha lavorato sul concetto di “lunch box ideale” (o, come si dice a Milano, di “schiscetta”), declinando il claim “La cultura della protezione e della sostenibilità: conservare le cose importanti vuol dire proteggere e difendere i punti di riferimento, non solo materiali, della nostra vita”. Il laboratorio dell’immaginario sul cibo e sugli assets immateriali che accompagnano questo momento topico si è svolto presso la sede del MUBA – Museo dei Bambini di Milano il 21 aprile 2015 ed ha visto la partecipazione della I C della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Altedo-Malalbergo-Baricella (plesso di Malalbergo).
La scuola di Malalbergo, della zona tra Bologna e Ferrara, ha elaborato, a partire dallo scorso anno, il progetto “Pizzichi d’ortica” che ha visto studenti e docenti dei tre plessi e gli enti locali condividere, attraverso l’ortica, la riscoperta delle ricchezze del territorio.
Il progetto ha partecipato al bando “La Scuola per EXPO 2015” e ha consolidato a Malalbergo conoscenze e competenze didattiche intorno al tema dell’ortica, per rafforzare il senso di identità e di appartenenza al territorio.
Questo laboratorio sui concept della grande Expo 2015 vuole dare seguito a tutto il progetto “Pizzichi d’ortica” che terminerà alla fine di questo anno scolastico e che vede già sicura la visita degli studenti alla Esposizione Universale. Il network creato attorno al progetto Ortica di Malalbergo vede la cultura e la conoscenza ai primi posti con la partecipazione, oltre che della scuola, anche dell’Università di Ferrara e del centro di ricerca CRA-CIN di Rovigo.
Marina Villani, in rappresentanza del Lion Club Malalbergo Lyda Borelli, ha partecipato al laboratorio e ha dichiarato: “ritengo che il tema del cibo sia, soprattutto in questo momento, oggetto di grande interesse (supportato anche da Expo 2015).
L’organizzazione del laboratorio è stata molto fruibile, anche per i ragazzi, che si sono dimostrati veramente interessati e partecipativi. La loro attenzione è stata mantenuta costantemente viva grazie alla grande preparazione, capacità di comunicare e professionalità degli operatori che hanno interagito con loro nel laboratorio.
Mi ha particolarmente colpita la capacità di fare emergere sensazioni ed emozioni legate al momento del pasto che nella vita di tutti i giorni non si è soliti analizzare”.
Malalbergo e la “Schiscetta box”
Durate il laboratorio sono state fornite ai bambini della prima media dell’Istituto Comprensivo di Altedo-Malalbergo-Baricella una lunch box, immagini dei vari cibi e anche parole che richiamano emozioni, persone, nomi propri e oggetti, in modo tale da dargli la possibilità di esprimere ciò che per loro significa “il pasto del mezzogiorno” in tutte le sue accezioni.
L’obiettivo primario della proposta è stato quello di dare voce, attraverso un’attività ludica, ai desideri profondi dei bambini nei riguardi del pranzo e permettere loro di esprimere la propria visione rispetto ad un momento così importante della giornata.
Nel contempo sono stati veicolati, oltre alla conoscenza della filiera ecologica di produzione del cartoncino, i punti fermi per un corretto riciclo, sottolineandone gli aspetti meno conosciuti (separazione carta/cartoncino, come riciclare la carta contaminata, ecc…).
In contemporanea al laboratorio è partita l’inchiesta, rivolta agli studenti e agli insegnanti del plesso di Malalbergo, “Scrivi i tuoi momenti importanti da proteggere (ricordi, emozioni, sogni ed anche alimenti e oggetti)”.
Il progetto “Schiscetta Box” è a cura dell’Associazione GIFASP (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli) e del MUBA – Museo dei Bambini di Milano e si è collegato idealmente con le Call sul cibo di Expo Milano 2015.

https://www.facebook.com/progettoscuolapizzichiortica

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it