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Da: Ufficio Stampa ASCOM Ferrara

– Servono Azioni Concrete e Comprensibili a supporto del Terziario – l’intervento di Ascom e Federazione Moda Ferrara

Il nuovo Decreto annunciato solo nella tarda sera di ieri (18/12), pur ritenendo come Associazione che sia prioritaria la tutela della salute, è arrivato dopo uno stillicidio di notizie che durava da giorni e mette veramente in ginocchio tutte le imprese del Terziario: le aperture e chiusure a singhiozzo fanno purtroppo ritenere che il Governo pensi in modo irrispettoso alle attività ritenendo che queste possano accendersi e spegnersi a comando, mentre invece sono necessarie tempistiche per riavviare un’ impresa anche nel rispetto del lavoro dei dipendenti e dei collaboratori.

Fare differenze tra i negozi di vicinato, i bar e i ristoranti non aiuta nessuno: anzi sappiamo benissimo che il commercio, il turismo ed i servizi sono parti indispensabili della stessa filiera per la crescita del territorio. Rimane il fatto che tutte queste attività hanno sempre rispettato le regole e hanno sempre mantenuto le “distanze” e come “ricompensa” non hanno trovato nemmeno ristori adeguati ai sacrifici durissimi e prolungati ormai da un anno intero. Ci si ritrova in una situazione di assoluta incertezza che con le capacità che contraddistinguono gli imprenditori cercheremo comunque di risolvere per garantire la continuazione delle nostre attività ma soprattutto il mantenimento di migliaia di posti di lavoro.

Per reagire almeno in parte all’emergenza vorremmo suggerire ai nostri colleghi – pur nella massima autonomia – iniziative come l’adozione dell’orario continuato per i prossimi giorni e soprattutto per mercoledì 23 dicembre oltre alla facoltà della consegna a domicilio anche per i negozi per le giornate del 24 e del 31 dicembre. Inoltre è necessario pensare, in modo innovativo,per i negozi di vicinato, lavorando sempre di più sui Social e sulle vendite on line

La diminuzione del fatturato a due cifre percentuali metterà a durissima prova la tenuta del sistema economico con probabili conseguenze dal punto di vista sociale e quindi sarà anche compito dei corpi intermedi come le Associazioni di categoria intervenire ma soprattutto farsi ascoltare condividendo le problematiche con le Istituzioni.

Confcommercio si sta muovendo in questo senso partendo dalle iniziative del Presidente nazionale Sangalli a quelle dei Presidenti regionali e provinciali in un forte richiamo alla coesione e allo stesso tempo lanciando un chiaro monito alle Autorità perché solo con un’azione concertata si può pensare di affrontare la fase complessa e difficile che stiamo vivendo.

Giulio Felloni
Presidente provinciale Ascom Confcommercio e Federazione Moda Ferrara

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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