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Domani a Giurisprudenza, dalle 8,45 alle 17, “Tutti gli adolescenti vanno a scuola”, a cura di Promeco.

“L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose” scriveva Italo Calvino. È senz’altro quello che ci succede quando guardiamo ai nostri ragazzi, gli adolescenti, specie quelli che sono sempre in lotta con il loro tempo e con la loro esistenza. Possiamo proprio dire che ci accorgiamo di loro come figura, ma poi ci sfugge tutto l’altro che significano. È inutile, non sappiamo vederli, e così sovente ce la caviamo dicendo che hanno problemi, problemi di adattamento. È davvero strano che i problemi ce li abbiano sempre loro, e mai noi adulti, genitori, insegnanti. E allora cercare di cambiare il punto di vista, cercare di andare a fondo, scoprire ‘cosa significano’, che è certo faticoso, non privo del rischio di conflitti, è una responsabilità tutta nostra, bisogna apprendere a farlo, con pazienza.
Da diversi anni, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado del nostro territorio si realizza con successo un progetto che non a caso si chiama “Punto di vista”. È condotto dagli operatori di Promeco, un servizio pubblico del Comune di Ferrara, convenzionato con l’Azienda Usl, che dal 1992 supporta scuole, insegnanti e genitori nella loro funzione educativa. Il servizio svolge soprattutto interventi di prevenzione del disagio adolescenziale, legato all’uso e abuso di sostanze, alle difficoltà relazionali, alle prevaricazioni, bullismo e cyberbullismo, che si manifestano all’interno delle realtà scolastiche.
Sebbene siano quasi trentacinquemila i nostri ragazzi che dalla primaria alla secondaria di secondo grado frequentano gli istituti scolastici statali e paritari tra città e provincia, la nostra è una terra pigra a parlare di scuola. A occuparsi seriamente della scuola dei propri figli. Per cui può accadere che esperienze uniche e preziose come quelle realizzate in quasi venticinque anni di attività da Promeco nelle nostre scuole passino inosservate a quanti non siano addetti ai lavori, esperienze accumulate sul campo, costruite giorno dopo giorno nel rumore d’aula, a contatto con i ragazzi, gli insegnanti e i genitori,
L’occasione di richiamare l’attenzione dei nostri lettori sul debito di riconoscenza che come genitori, educatori, insegnanti abbiamo nei confronti di Promeco, dei suoi operatori e dei suoi numerosi progetti messi al servizio della comunità, delle nostre scuole e dei nostri ragazzi, ci è offerta dalla giornata di studio che Promeco terrà domani 18 marzo presso la facoltà di Giurisprudenza, intitolata “Tutti gli adolescenti vanno a scuola”.

Promeco prende avvio nel 1991 attraverso i finanziamenti messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la lotta alla droga e negli anni ha sviluppato e sempre più qualificato la sua presenza nelle scuole attraverso protocolli con gli Enti locali, la Prefettura, l’Ufficio scolastico provinciale fino a lavorare in sintonia con l’Università di Ferrara e di Bologna, consolidando la sua struttura anche in termini di ricerca e innovazione. Ciò ha consentito agli operatori di Promeco di realizzare nelle nostre scuole in modo continuativo interventi di prevenzione, di formazione di operatori e di insegnanti, di sostegno e di counselling ai ragazzi e alle famiglie.
Si tratta di un patrimonio di conoscenze e di esperienze al servizio dei bisogni della adolescenza e della formazione dei nostri giovani, che ci pongono di fronte a problematiche sempre più complesse, quelle che trovano soprattutto noi adulti, genitori e insegnanti spesso disorientati, impreparati ad affrontarle.
In particolare è dal 2008 che Promeco realizza nelle scuole il progetto “Punto di Vista. L’operatore a scuola”. L’operatore a scuola si integra nella vita della classe, costituisce una presenza competente per affrontare positivamente i momenti di crisi che in comunità complesse come sono le scuole richiedono attenzione, cura, delicatezza, rispetto, ma anche competenza nell’affrontarli, nel rispondere alle sfide, alle richieste di attenzione che i giovani rivolgono agli adulti, a volte in modo goffo, poco comprensibile, altre volte con comportamenti provocatori. “Punto di vista” in questi anni ha costituito una risorsa, del tutto originale a livello nazionale, che nella sua articolazione, si è dimostrata efficace nel rispondere ai bisogni di una adolescenza sempre più difficile e complessa, superando i tradizionali interventi specialistici e spesso frammentari, poco efficaci e deresponsabilizzanti.
La giornata di studio di domani è, dunque, un appuntamento importante per la città e per la responsabilità che portiamo nei confronti delle nostre ragazze dei nostri ragazzi, soprattutto perché non capita tutti i giorni che ci si fermi a riflettere su loro, sulla loro crescita, sulla loro scuola. Per Promeco non sarà solo l’occasione per compiere un bilancio dei tanti anni di attività promossa nelle scuole, ma per ricordare a tutti noi di non perdere di vista le nostre scuole e i nostri giovani, il terreno dell’istruzione, dell’educazione, della formazione richiedono che la nostra riflessione si focalizzi sulla loro centralità in ambito preventivo, saldando gli interessi degli insegnanti, delle famiglie e degli operatori del territorio per individuare, affrontare e cercare di risolvere i problemi che ragazze e ragazzi sempre più manifestano.
Nel corso della giornata i ricercatori dell’Università di Bologna presenteranno lo studio di valutazione condotto sulle esperienze realizzate negli ultimi tre anni, mettendolo a disposizione degli esperti e dei decisori politici. Un modo per condividere in ambito pubblico i risultati dell’indagine, di definire concretamente la qualità del progetto e i possibili sviluppi futuri.
Aprirà i lavori l’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, ma sono stati chiamati a portare il lor contributo il professor Luigi Guerra, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, il dottor Stefano Versari, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, l’assessore regionale Patrizio Bianchi, per concludere con l’intervento di Massimo Recalcati dal titolo “Si può apprendere e desiderare. Riflessioni sulla bellezza e sulla crisi della scuola’.
Un programma quello della giornata di studio di domani per ricordarci che tutti gli adolescenti, o quasi, vanno a scuola, non solo per apprendere informazioni e competenze, ma per essere se stessi, per riconquistare la singolare bellezza di crescere e di riuscirci.

“Tutti gli adolescenti vanno a scuola. La prevenzione nei processi formativi: un progetto possibile”
Mercoledì 18 marzo 2015, ore 8.45 – 17
Dipartimento di Giurisprudenza
C.so Ercole I D’Este 37 – Ferrara

Il programma completo [leggi]

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Giovanni Fioravanti

Docente, formatore, dirigente scolastico a riposo è esperto di istruzione e formazione. Ha ricoperto diversi incarichi nel mondo della scuola a livello provinciale, regionale e nazionale. Suoi scritti sono pubblicati in diverse riviste specializzate del settore. Ha pubblicato “La città della conoscenza” (2016) e “Scuola e apprendimento nell’epoca della conoscenza” (2020). Gestisce il blog Istruire il Futuro.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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