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Da: Prefettura Ferrara

Partendo dalle ultime indicazioni del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno Matteo Piantedosi, indirizzate ai Prefetti della Repubblica per illustrare le raccomandazioni operative della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha diffuso in giornata alle componenti del Sistema provinciale di protezione civile le linee guida per un più efficace contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia, nella imminente stagione estiva.
Il Prefetto Campanaro, pur dando atto dell’assenza nel ferrarese di particolari criticità nella campagna antincendi 2019, ha evidenziato come la ciclicità delle condizioni predisponenti agli incendi boschivi imponga di mantenere costantemente adeguata la capacità di risposta del sistema regionale e statale deputato. “L’esigenza di assicurare sin da subito il massimo sforzo di tutte le componenti del Sistema di protezione civile nell’azione di prevenzione e contrasto agli incendi boschivi e d’interfaccia – ha sottolineato il Prefetto – è rafforzata dai recenti, allarmanti episodi che hanno riguardato alcune aree boschive in territorio di Mesola. In tal senso, appare urgente sviluppare ogni possibile iniziativa di carattere preventivo utile per ridurre i rischi, anche solo potenziali, di innesco e di propagazione degli incendi boschivi”.
Per quanto riguarda l’ attività di prevenzione, in particolare quella non strutturale, considerato che gli incendi boschivi sono causati prevalentemente dall’azione dell’uomo ed il territorio potenzialmente interessato è estremamente vasto per essere efficacemente monitorato, il Prefetto ha richiamato l’attenzione dei Sindaci, quali autorità locali di protezione civile, sulla necessità di potenziare anzitutto l’azione di sensibilizzazione dei cittadini e delle associazioni di categoria, in particolare quelle degli agricoltori e degli allevatori, promuovendo la cultura di protezione civile e le corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell’ambiente. Parallelamente, è stata rimarcata l’importanza dell’aggiornamento comunale del catasto delle aree percorse dal fuoco, nonché delle pianificazioni locali di protezione civile per gli incendi di interfaccia e dell’emissione di specifiche ordinanze per attività di prevenzione.
“La capacità del sistema antincendio boschivo dipende anche dalle attività di prevenzione strutturale che, per essere efficaci, necessitano di essere pianificate ed attuate con congruo anticipo rispetto al periodo di massima pericolosità. Al riguardo – ha proseguito il Rappresentante del Governo – dovranno essere realizzate le operazioni silvicolturali di gestione, pulizia e manutenzione del bosco, così come gli interventi di riduzione della massa combustibile, in particolare lungo le reti viarie e ferroviarie, confidando che vengano curate specifiche azioni di protezione dei siti di interesse archeologico e culturale, in particolare quelli a maggiore afflusso turistico”.
Il Prefetto ha, inoltre, rimarcato la necessità che, con l’avvio della campagna antincendio boschivo, siano previste attività formative ed esercitative, anche congiunte, tra tutte le componenti del sistema di risposta agli incendi boschivi e, laddove possibile, coinvolgendo anche i gestori di servizi pubblici, così che eventuali criticità possano emergere in tempi utili per una loro rapida risoluzione. Tutte le attività descritte dal Prefetto nelle linee guida dovranno trovare finalizzazione nell’adeguamento delle capacità di risposta, sia terrestre che aerea, della Regione Emilia-Romagna, rammentando che l’impiego dei mezzi della flotta antincendio di Stato è residuale e solo in concorso ai mezzi regionali.
Infine, il Prefetto ha invitato le Forze di Polizia ad una mirata intensificazione dell’attività di controllo del territorio, chiedendo il massimo coordinamento della risposta operativa, anche attraverso le corrette comunicazioni tra le Sale operative e le strutture regionali preposte all’attività antincendio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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