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Da: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

Franco Dalle Vacche: “Incontrare i giovani e coinvolgere le scuole è fondamentale per formare adulti consapevoli del territorio in cui vivono”.

Per far meglio comprendere il valore dell’acqua e l’importanza nel saperla gestire in maniera attenta, bisogna iniziare dalle giovani generazioni per far crescere la consapevolezza ambientale e la sensibilità verso la tutela di un territorio che è stato creato grazie all’opera dell’uomo ma che fa sempre di più i conti con subsidenza, cambiamenti climatici ed anche con la scarsa educazione per la presenza crescente di abbandoni di rifiuti nei canali, potenziale causa di danni agli impianti ed anche di allagamenti.

“Incontrare i giovani e coinvolgere le scuole è fondamentale per formare adulti consapevoli del territorio in cui vivono e della funzione e compiti del Consorzio di Bonifica e del suo ruolo nella gestione delle acque interne – dice il presidente Franco Dalle Vacche – in questo modo intendiamo costruire un impegno concreto attraverso strumenti didattici creativi, ludici, incontri, visite per far comprendere temi legati alla sicurezza idraulica, alla valorizzazione della risorsa e collegata distribuzione a uso agricolo agli studenti , che saranno ingegneri, imprenditori ed agricoltori o dirigenti di un domani non troppo lontano”.

Con questo progetto articolato da più iniziative così da coinvolgere le scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia, prevede la distribuzione in tutte le scuole del ‘Calendario dell’acqua’ che ogni mese tocca una tematica diversa per riflettere su un bene così importante accompagnati da massime di grandi firme. Al suo fianco, vi è anche ‘Bonifè’, il quaderno ludico didattico che accompagna alla scoperta della bonifica e dei servizi utili alla comunità svolti dal Consorzio utilizzando un linguaggio semplice, comprensibile e reso accattivante dalla presenza di Bonifè, mascotte del Consorzio dalle sembianze di elefantino che, tramite la proboscide, ben identifica l’attività di aspirazione e pompaggio acque. Con il progetto formativo “Conoscere il Territorio attraverso il Consorzio di Bonifica”, per le classi 3, 4, 5 delle scuole primarie e per le secondarie di 1° e 2° grado, saranno organizzate lezioni in classe per spiegare la bonifica, approfondire temi come la bonifica idraulica, l’irrigazione, la difesa, la sicurezza e l’ambiente; in collaborazione con ANBI Emilia Romagna verrà proposta l’animazione teatrale “Per l’acqua che scende o che sale c’è sempre un canale. Racconti di ponti e storielle di ombrelli” a cura di Lorenzo Bonazzi, volta a far conoscere l’importanza che riveste la “realtà“ della bonifica nel territorio in cui viviamo. Il progetto termina con la visita guidata ad un impianto e manufatto di bonifica. A stuzzicare la creatività dei ragazzi c’è anche la XII edizione del concorso regionale a premi “Acqua e Territorio” rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado, in collaborazione con ANBI Emilia Romagna

“I dati di partecipazione del 2019 sono molto positivi e in linea con gli anni precedenti testimoniando la valenza di questo progetto che il Consorzio di Bonifica ha da 10 anni mantenendo ed accorpando le iniziative dei tre consorzi fusi – conclude Dalle Vacche – si parla del coinvolgimento di 41 istituti di scuola primaria e secondaria, 28 lezioni comprendendo 40 classi e circa un migliaio di studenti, 7 spettacoli teatrali per 17 classi e 17 visite guidate ai nostri impianti. A questi numeri si aggiungono quelli del concorso Anbi e la Corsa della Bonifica che vede una sezione speciale per i bambini”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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