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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Prenderanno il via nelle prossime settimane i lavori di trasloco e adeguamento, per ospitare il nuovo servizio di Pediatria di Gruppo al terzo piano della struttura sanitaria San Camillo.

“Nei giorni scorsi ho incontrato, congiuntamente al Dott. Gianni Serra, Direttore del Distretto Sud-Est dell’Ausl, i pediatri di Comacchio e del Delta, – spiega il Sindaco Marco Fabbri -, i quali si sono resi disponibili ad accogliere la sfida, affinché il nuovo il sistema vada a pieno regime, entro la prossima estate.”

Tra le novità introdotte vi è lo svolgimento dell’attività ambulatoriale in un’unica sede, per rendere più agevoli gli scambi di esperienze professionali, con presa in carico dei piccoli pazienti in modo tale che ogni professionista sia in grado di garantire un’assistenza personalizzata e approfondita e per un arco di tempo maggiore rispetto a quello attuale.

“Questa nuova formula di organizzazione del lavoro garantirà ai genitori dei bambini di Comacchio e del Delta, – precisa il Sindaco-, una presenza maggiore dei medici, mediante la rotazione degli stessi e la sostituzione in caso di assenza e/o partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento. Così come richiesto anche durante la seduta del Consiglio Comunale il 14 dicembre 2015, abbiamo deciso di portare avanti subito l’80% del progetto pubblico, – chiarisce il Sindaco-, già finanziato che, diversamente avrebbe potuto essere cancellato in caso di ulteriore attesa, a fronte dei nuovi tagli previsti per il 2016.”

Al momento, a distanza di ormai due mesi dalla citata seduta del Consiglio Comunale, non sono pervenute progettualità rispetto al 20% della struttura sanitaria del San Camillo, rimasta vuota e per la quale non si è escluso l’intervento dei privati.

“Stiamo ‘portando dentro’, in spazi vuoti, servizi importanti – sottolinea il Primo Cittadino -, quali la pediatria, la riabilitazione e l’igiene pubblica, evitando ai nostri concittadini di fare anche fino a 60 chilometri per fruire di tali servizi in altre località. Rispetto a 15 anni fa, si sta parlando di implementare nuovi servizi, riempiendo spazi vuoti e dunque portando a Comacchio delle cose e non, invece, portandone via come è successo nel 2000. Lo stiamo facendo per diversi nuovi servizi che arriveranno a Comacchio, – conclude il Sindaco -, tra i quali lo sportello della Camera di Commercio, il cui arrivo è stato preannunciato nei giorni scorsi.”

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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