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da: ufficio stampa Camera di Commercio Ferrara

Oltre 230 i piatti già acquistati dalle imprese ferraresi, ma occorre affrettarsi: sono pochi quelli ancora disponibili

Oltre 230 i piatti già acquistati dalle imprese ferraresi ma occorre far presto: sono pochi quelli ancora disponibili con il contributo della Camera di commercio. Scadrà il 31 dicembre prossimo il bando dell’Ente di Largo Castello per l’acquisto, a prezzo agevolato (fino all’80% del costo, che, ricordiamo, è di 26,00 euro oltre Iva), del Piatto Estense 2015. Il progetto, promosso per l’undicesimo anno consecutivo dall’Ente di Largo Castello in collaborazione con le associazioni di categoria e gli istituti “Dosso Dossi”, “Fratelli Navarra” e “Orio Vergani”, ha visto all’opera, anche quest’anno, l’estro e la professionalità degli studenti del “Dosso Dossi”, per la realizzazione di un piatto artistico in ceramica graffita dedicato alla Zia ferrarese (prodotto tipico scelto dopo la pera, il riso del Delta, la vongola di Goro, la coppia ferrarese, la salama da sugo ferrarese, l’anguilla della valli di Comacchio, i cappellacci di zucca, l’aglio di Voghiera, i Vini DOC del Bosco Eliceo e il Pampepato/Pampapato di Ferrara).
La “Zia Ferrarese” – spiega la Camera di commercio – fa parte dei salumi tradizionali e caratteristici delle campagne ferraresi. Il suo impasto, interamente a base di carne suine, viene aromatizzato con sale, pepe ed aglio fresco, lasciato precedentemente macerare nel vino bianco. Proprio l’aggiunta dell’aglio, da sempre coltivato con successo nelle campagne ferraresi, distingue il salame ferrarese da quelli dei territori vicini: l’introduzione di aglio fresco, finissimamente tritato, sparso e amalgamato alle carni, in modo che l’aroma sia diffuso in maniera uniforme, lega in modo chiaro ed inconfondibile la paternità del prodotto al territorio della città estense.
Le origini della “Zia ferrarese” o “Zzié ferrarese” sono antiche e riconducibili principalmente al periodo tardo rinascimentale. I primi cenni a preparazioni simili all’attuale prodotto si ritrovano già nei ricettari del maestro Cristoforo da Messisbugo, scalco alla corte dei Duchi d’Este, ed in particolare nel suo ricettario “Banchetti, composizioni di vivande et apparecchio generale” del 1549, nel quale si rileva la presenza dell’aglio come aromatizzante delle carni di maiale.
Attualmente il prodotto viene censito tra le più tipiche specialità della salumeria locale. Chiamata, nel linguaggio corrente dei ferraresi, anche con il nome generico di “Salame ferrarese” la “Zia ferrarese” o “Zzié ferrarese” è citata su tutti testi di gastronomia per la presenza dell’aglio nell’impasto.
Una occasione imperdibile dunque, per tutti gli imprenditori ferraresi per offrire ai propri clienti, visitatori o turisti un ricordo caratteristico del nostro splendido territorio, che coniuga gusto e cultura, arte e tradizione, qualità ed accoglienza, unitamente a straordinarie bellezze architettoniche e naturalistiche. Le imprese interessate possono scaricare il bando dal sito della Camera di Commercio www.fe.camcom.it che, per l’occasione, a seguito di apposita gara pubblica, si avvale dell’impresa Monica Grandi Maioliche d’arte, in via 2 Febbraio 82 a Berra/ Via Garibaldi n. 155 a Ferrara, presso la quale occorrerà preliminarmente ordinare ed acquistare i Piatti telefonando al n. 0532-206097, fax: 0532-831625 o scrivendo una mail a m.grandimaioliche@libero.it ed inviando, per conoscenza, la medesima richiesta a urp@fe.camcom.it con il seguente oggetto: Ordinativo Piatto estense 2015.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Camera di commercio 0532-783802/903/911/914.
Riferimento per i Media:
Camera di Commercio di Ferrara Ufficio Stampa E-mail: stampa@fe.camcom.it Tel: 0532 783921 – 802

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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