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Gibonni è un cantautore nato a Spalato in Croazia, popolarissimo nel suo paese e nelle repubbliche della ex-Jugoslavia, autore di canzoni cult per sé e per artisti come Oliver Dragojević, per il quale ha scritto “Cesarica” (Imperatrice), un classico della musica croata. Le sue canzoni uniscono rock, pop moderno e tradizione dalmata, con attenzione ai testi, una formula che nei primi ’90, particolarmente turbolenti nei Balcani, gli permise di avere un seguito enorme, soprattutto tra i giovani.

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La copertina del primo album in inglese

Essere cantanti benvoluti, nelle repubbliche della ex-Jugoslavia, non è mai stata una cosa semplice, per il rischio di essere strumentalizzati. Gibonni si è fatto apprezzare per la sua autonomia, come nel caso del concerto celebrativo della ricostruzione del ponte di Mostar a cui non aderì. Fu lui stesso, successivamente, a organizzare una manifestazione dove poté eseguire in assoluta libertà “Oprosti” (Perdonami), il brano dedicato al ponte: “… diciamoci l’un l’altro, mi dispiace… potrebbe essere più facile morire che dire mi dispiace”.
Nel 1985 Gibonni fonda il gruppo Osmi Putnik, una band heavy metal, con cui pubblica tre album, “Ulicna Molitva” (Preghiera di strada) il disco che li ha lanciati sulla scena Jugoslava, “Glasno, glasnije” (Forte, forte) e “Nije isto bubanj i harmonika” (Non sono la stessa cosa la batteria e l’armonica). Il primo album da solita, intitolato “Sa mnom ili bez mene (Con me o senza me), risale al 1991.

Nel 2001, realizza uno dei suoi migliori lavori, si tratta di “Mirakul” (Miracolo) vincitore di numerosi premi e ben accolto da critica e pubblico. L’album introduce Gibonni nel mondo internazionale della musica pop, grazie alle collaborazioni con Manu Katche, Geoffrey Oryema, Maya Azucena, Tony Levin e Gaetano Curreri degli Stadio. Con quest’ultimo incide il brano “Ne odustajem” (Non rinuncio a lei), il cui testo, metà in croato e metà in italiano, è stato scritto dallo stesso Gibonni insieme al centese Saverio Grandi e a Vedran Križan.
Nel 2003, Zlatan Stipišic (vero nome di Gibonni), fu nominato ambasciatore dell’Unicef per la Croazia, a testimonianza del suo impegno a favore delle organizzazioni che lottano contro la fame e la povertà. Il nome Gibonni, ha spiegato lui stesso, lo ha scelto perché il gibbone è stata la prima scimmia a scendere dagli alberi e anche per la sua “orribile” faccia. Questo aneddoto ne rivela l’innata ironia.
Negli anni la popolarità di Gibonni è cresciuta in maniera esponenziale, come dimostra il tutto esaurito dei suoi concerti in stadi e arene (tra cui quella di Pola) e i primi posti nelle classifiche di vendita. Nella sua carriera ha pubblicato numerosi album di successo: “Judi, zviri i beštimje” (Persone, bestie e maledizioni), “Unca fibre” (Grammo di fibra) e “Toleranca” (Tolleranza), quest’ultimo è un chiaro messaggio per i popoli della ex-Jugoslavia, ancora coinvolti in forti tensioni.

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Il disco di “cioccolato” può essere ascoltato al massimo 5 volte, poi non resta che mangiarlo

Gibonni ha composto anche colonne sonore per teatro e cinema, come quella per Amleto, prodotto dal Croatian National Theatre, inoltre, ha collaborato con i film maker Zdenko Basić e Manuel Šumberac . Nel 2001 ha scritto il commento sonoro di “The last will”, con Goran Visnjic, attore croato noto per avere interpretato la parte del dottor Luka Kovač nella serie televisiva E.R. Nel 2010 è stato nominato artista dell’anno agli MTV awards 2010 (Best Adria Act).
Nel 2013, l’artista croato, approfittando dell’ingresso del suo paese nell’Unione europea, si lascia alle spalle ogni confine ideologico, culturale e musicale pubblicando “20th Century Man”, il suo primo album in inglese, realizzato con la collaborazione di Andy Wright, produttore dei Simple Red, Simple Minds e altri importanti artisti. Sfondare nel mercato europeo non è impresa facile, neppure per Gibonni, al cui produttore però non manca la fantasia, infatti, ha realizzato una versione a 33 giri della traccia che dà il titolo al disco stampata su cioccolato, realmente suonabile su un normale giradischi e del tutto commestibile.

Il Cd “Minoranza rumorosa” di Danilo Sacco contiene “She said”, cover di “Non credere”, cantata dall’ex-front man dei Nomadi insieme a Gibonni. Il brano, già presente nell’ultimo album di Gibo, è stato uno dei maggiori successi dell’estate scorsa in Slovenia e Croazia, prima di essere proposto in Italia.

Video “20th Century Man” [vedi]
Video “She said” [vedi]

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William Molducci

È nato a Forlì, da oltre 25 anni si occupa di giornalismo, musica e cinema. Il suo film “Change” ha vinto il Gabbiano d’argento al Film Festival di Bellaria nel 1986. Le sue opere sono state selezionate in oltre 50 festival in tutto il mondo, tra cui il Torino Film Festival e PS 122 Festival New York. Ha fatto parte delle giurie dei premi internazionali di computer graphic: Pixel Art Expò di Roma e Immaginando di Grosseto e delle selezioni dei cortometraggi per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì. Scrive sul Blog “Contatto Diretto” e sulla rivista americana “L’italo-Americano”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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