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da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

L’esame del collegato agricoltura alla legge di stabilità 2014 è in fase di ultimazione. Tra gli emendamenti accolti e che hanno un peso rilevante per il mondo agricolo ed in particolare per i giovani imprenditori agricoli ci sono quelli sull’istituzione della Banca delle Terre Agricole e sul ricambio generazionale, i quali vedono come prima firmataria la Senatrice emiliana Maria Teresa Bertuzzi. “Finalmente anche in Italia si parte con la Banca delle terre agricole. Da tempo abbiamo lavorato con i giovani imprenditori per far nascere uno strumento che aiutasse l’emersione del mercato fondiario, soprattutto da parte di chi vede nei terreni agricoli un fattore produttivo e non un investimento finanziario”, così la Senatrice PD all’approvazione dell’emendamento del collegato Agricoltura con il parere favorevole del Governo in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama. “Abbiamo scelto di istituirla presso l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) per avvicinare la terra alle risorse finanziarie e alle competenze disponibili per supportare l’avvio e lo sviluppo di impresa da parte di giovani e anche per evitare la costituzione di nuovi Enti in un momento in cui il gruppo Pd in Commissione lavora a proposte di razionalizzazione degli Enti vigilati dal Mipaaf. La Banca – conclude la senatrice del Pd – ha l’obiettivo di costituire un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni e delle aziende agricole, che si rendono disponibili anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e dando pubblicità alle informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali ed infrastrutturali dei medesimi, sulle modalità di cessione e acquisto”. Anche il via libera all’emendamento sull’affiancamento economico e gestionale nell’attività d’impresa agricola” – continua la Senatrice Bertuzzi – “è un risultato importante, che valorizza il confronto con le rappresentanze dei giovani imprenditori agricoli, molto intensa. La finalità è quella di istituire una sorta di staffetta tra senior e chi vuole avviare l’attività d’impresa. Abbiamo scelto la forma del regolamento per dotarci di uno strumento flessibile che intervenga a favorire le forme di affiancamento tra agricoltori ultra-sessantacinquenni o pensionati e giovani, non proprietari di terreni agricoli, di età compresa tra i diciotto e fino al compimento del quarantesimo anno di età, anche organizzati in forma associata, allo scopo del graduale passaggio della gestione dell’attività d’impresa. Trasferire da una generazione all’altra il know-how, attraverso azioni volte alla formazione e alla consulenza specializzata, tramandare le conoscenze e le competenze di gestione, acquisite in anni di esperienza, può diventare la strada per accompagnare il passaggio di gestione, che di fatto assicuri la continuità produttiva e al contempo si creino le condizioni per processi di ammodernamento e innovazione. Con questa proposta si guarda ai giovani non eredi di un terreno agricolo, ai giovani che hanno titoli di studio in campo agricolo, ma poca esperienza pratica, o a giovani senza qualifiche ma che vedono nell’agricoltura una possibilità di crescita professionale per il loro futuro. Il giovane diventa una sorta di manager temporaneo della terra agricola, si inquadra come conduttore dell’impresa con l’obbligo di dimostrare di aver apportato innovazioni ed aver investito in azienda eventuali provvidenze ad esso destinate ed al termine dell’esperienza di affiancamento del senior, le parti potranno stabilire come proseguire una volta terminato il periodo, al massimo di tre anni, di affiancamento. Sono molto soddisfatta. Di fatto, in questi ultimi mesi, le mie proposte legislative sul ricambio generazionale in agricoltura hanno trovato dimora in diversi provvedimenti. Posso dire che l’accesso dei giovani alla gestione d’impresa oggi viene condivisa dal Governo, non altrettanto posso dire sia accaduto nei Governi precedenti. Il lavoro più grande che ci aspetta sarà di dare una presentazione organica e diffusa di tutte le misure. La Associazioni giovanili, anche a livello territoriale, potranno avere un importante ruolo “


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Riceviamo e pubblichiamo


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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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