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da: ufficio stampa Compagnia d’Arme del Santo Luca

volantino-ottobre-2016-modificato-webSono ormai passati 2 anni da quando la Compagnia d’Arme del Santo Luca ha dato vita alla Rievocazione Storica a Ferrara. Molte persone si chiedono cosa effettivamente voglia dire “rievocare”… molti confondono la Rievocazione Storica con il mondo dei Pali (a Ferrara è presente il Palio più antico del mondo) e spesso vengono proposti eventi e personaggi di pura fantasia hollywoodiana, spacciati per “rievocazione storica” e legati a uno stereotipo di immaginario medievale che fin da bambini ci siamo abituati a vedere sul grande e piccolo schermo.

La vera Rievocazione Storica è tutt’altra cosa: la ricostruzione di abiti, oggetti, armature, armi e accampamenti rispecchia perfettamente illustrazioni e fonti storiche accertate; ogni “rievocatore storico” si dedica allo studio e alla preparazione degli usi e costumi dell’epoca rievocata, si addestra nell’uso delle armi, nella disciplina militare e cerca sempre la riproposizione più veritiera possibile di quello che la storia ci ha consegnato fino ad oggi.
La Compagnia d’Arme del Santo Luca si è data questi obiettivi e attualmente conta 12 componenti tra militari e civili, partecipa a rievocazioni storiche in buona parte del nord e centro Italia e ha conseguito numerosi successi nei diversi tornei di fanteria e cavalleria durante i suoi 2 anni di attività.
“Per noi la parola d’ordine è ‘divertimento’ – racconta Marco Roccella, segretario della Compagnia – siamo quasi tutti ragazzi giovani, l’età media è 24 anni, abbiamo creato un gruppo molto affiatato e tutte le settimane lavoriamo duro per affinare la scherma storica, allenarci al combattimento in armatura e alla disciplina militare. Quest’anno siamo contentissimi poiché siamo riusciti a chiudere una stagione molto ricca di eventi (a dicembre 2016 le attività svolte nell’intero anno ammonteranno a 27 eventi) e il gruppo continua a crescere sia di numero che di passione”.

Chiunque sia interessato a provare questo mondo, anche senza necessariamente dover combattere, ma interpretando semplicemente personaggi e mestieri non legati al mondo militare, può trovare tutte le informazioni sul sito www.compagniadarmedelsantoluca.it, sulla nostra pagina Facebook o scriverci una mail a: compagniasantoluca@gmail.com.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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