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Da organizzatori

Lunedì 26 marzo, alle 12,30 a Comacchio nella sede della Manifattura dei Marinati, si terrà l’evento conclusivo della prima annualità del progetto «La Responsabilità sociale in rete. Per una nuova conciliazione, tra competitività delle imprese, benessere delle persone e tutela dell’ambiente», durante il quale verranno presentati i risultati e le esperienze maturate nei laboratori realizzati nei mesi scorsi sui temi del welfare aziendale, mobilità sostenibile e turismo sostenibile.
È giunto infatti al termine il percorso annuale del progetto La Responsabilità Sociale in Rete, e inerente azioni di diffusione della responsabilità sociale delle imprese, promosso e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, realizzato dalle Camere di Commercio di Ravenna, capofila per il 2017, e Ferrara, in collaborazione con i Comuni di Ravenna e Ferrara. Partner del progetto le associazioni di categoria della provincia di Ferrara: Confindustria Emilia; Legacoop Estense; Ascom Confcommercio della provincia di Ferrara; CNA Ferrara; Confcooperative Ferrara e le Associazioni della provincia di Ravenna: Confagricoltura Ravenna; CIA Ravenna; Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Ravenna; Confesercenti Provinciale di Ravenna; Confimi Industria Romagna; Confindustria Romagna; CNA Associazione Territoriale di Ravenna; Confartigianato della provincia di Ravenna; AGCI Associazione interprovinciale Ravenna e Ferrara; Legacoop Romagna; Confcooperative Ravenna
Il programma dell’evento prevede, dopo la registrazione partecipanti e un aperitivo di benvenuto, una breve visita alla Manifattura e i saluti istituzionali di Paolo Govoni e Natalino Gigante, rispettivamente presidenti delle Camere di Commercio di Ferrara e Ravenna. Darà l’avvio ai lavori Roberto Ricci Mingani, dirigente del Servizio Qualificazione per le imprese della Regione Emilia Romagna, al quale seguirà la presentazione del progetto RSI in rete e del percorso svolto a Ravenna (laboratori e progetto mobilità sostenibile) a cura di Doriana Togni della cooperativa RicercAzione di Faenza e del percorso svolto a Ferrara (incontri nel territorio per un manifesto Rsi) a cura di Biagio Missanelli della cooperativa Ferrara Prossima.
Sarà interessante poter ascoltare le testimonianze delle imprese che hanno partecipato ai percorsi, tra cui Work and Service s.c.s. di Comacchio, Simatica srl di Ravenna, Tampieri Financial Group spa di Faenza e Cmc-cooperativa muratori cementisti di Ravenna; la chiusura dei lavori è prevista alle 16.45. Parteciperanno inoltre ai lavori rappresentanti dei Comuni coinvolti, tra cui l’Assessore alle attività produttive del Comune di Ferrara, Caterina Ferri e il mobility manager del Comune di Ravenna, Nicola Scanferla.
La partecipazione all’evento è gratuita. È gradita però la conferma scrivendo alla mail ferraraprossima@gmail.com
Per maggiori informazioni 335 5230223 – ferraraprossima@gmail.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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