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da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

Spett.le Redazione,

come Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta vogliamo replicare al Direttore Generale, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Anna Di Ferrara, Dott. Gabriele Rinaldi in merito all’affermazione apparsa sulla stampa locale (qualche giorno fa), ove egli, in modo lapidario, risponde ai sindacati proferendo “… La nostra è stata una scelta obbligata, visti i vincoli al tetto di assunzioni. Abbiamo assunto medici, in particolare pediatri per far fronte a un’emergenza territoriale. Anche a me e Saltari sarebbe piaciuto poter assumere cento persone, e tanti infermieri. Ma il quadro è questo..”, i sindacati che avevano ravvisato “… Niente infermieri e tecnici sanitari, qui si assumono dirigenti ed avvocati…”. A quanto ci risulta, la situazione è la seguente: sono stati assunti quattro Medici Neonatologi con il concorso di novembre 2013, indetto dall’A.O.U. Sant’Anna, ed altri quattro Medici Pediatri sono stati trasferiti (l’ultimo ai primi di agosto) a Cona dal reparto di pediatria dell’Ospedale del Delta (di proprietà dell’Ausl di Ferrara, ma con competenze trasferite all’A.O.U. Sant’Anna, passaggio che ancora oggi non comprendiamo: dato che, invece di aumentare, i Pediatri se ne vanno… diversi a Cona). Chiediamo quindi al Direttore Generale dove siano tutti questi pediatri assunti, dato che l’emergenza territoriale, almeno nel basso ferrarese, non è affatto risolta, basti pensare al fatto che l’H24 alla Pediatria del Delta, 7 giorni su 7, non è mai più stato ripristinato, nonostante le tante promesse e le nostre ripetute sollecitazioni. Chiediamo se questa “manciata” di Medici Neonatologi e Pediatri ha messo in crisi le assunzioni di una delle più grandi strutture ospedaliere della Regione Emilia-Romagna.
La dichiarazione del Dott. Rinaldi ci pare alquanto laconica: dire che si è stati obbligati potrebbe andare anche bene, se però viene integrato rendendo pubblici i plafond e la normativa vigente che non hanno permesso, alla Direzione Generale, ulteriori assunzioni, ovviamente il tutto condito con una bella relazione riassuntiva che mostri, alla gente comune, il confronto fra personale dirigente e personale di comparto (ovvero, in percentuale, quanto personale che “produce direttamente sanità” è in forza all’A.O.U. Sant’Anna rispetto al complessivo, e quanto ce ne ritroveremo al termine -nel 2016- di questo, per noi, scellerato “ Piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della sanità ferrarese per il 2013-2016 ”).

Distinti Saluti.

Nicola Zagatti
Portavoce

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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