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“La giornata del ricordo sia celebrata con la proiezione nelle scuole del film ‘Red Land’”

Da: Fabio Bergamini

GIORNATA DEL RICORDO, FABIO BERGAMINI, MICHELE FACCI E MAURA CATELLANI (LEGA ER): «LA GIORNATA DEL RICORDO SIA CELEBRATA CON LA PROIEZIONE NELLE SCUOLE DEL FILM “RED LAND”, INCENTRATO SUL DRAMMA DEL POPOLO ISTRIANO, GIULIANO, DALMATA»

FERRARA, 29 GEN. «La Giornata del Ricordo sia celebrata in modo solenne, con la proiezione nelle scuole della nostra regione del film “Red Land”, incentrato sul dramma del popolo istriano dalmata, dopo l’8 settembre 1943». A chiederlo sono i consiglieri regionale della Lega, Fabio Bergamini, Michele Facci e Maura Catellani. Bergamini, in qualità di consigliere delegato alle iniziative per la “Memoria del Novecento”, ha fatto proprio l’appello di “Venicefilm”, recapitato nei giorni scorsi al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Appello, che suggerisce di adoperare i linguaggi del cinema per una riflessione importante, come quella che il 10 febbraio porterà con sé, assieme al “Ricordo” del dramma delle foibe. «Una pagina drammatica della storia, ma ancora non da tutti conosciuta, perché l’esodo delle popolazioni istriane, giuliane e dalmate fu accompagnato da atroci fatti, che una legge (la numero 92 del 2004) vuole ricordare ogni anno, così come già avviene per il Giorno della Memoria e la strage degli ebrei nei lager nazisti». Sul fronte slavo, si consumò invece il dramma di molti italiani. Come Norma Cossetto, attorno alla quale si snodano le vicende del film “Red Land” (Rosso Istria), che “Venicefilm” ha proposto di fornire in 650 copie in dvd alle varie scuole emiliano-romagnole, assieme all’opuscolo “Adriatico Orientale”. «Strumenti concepiti per stimolare nei più giovani la riflessione sui fatti accaduti dopo l’8 settembre del ’43 nell’Istria, in Dalmazia ed a Fiume», dicono Facci, Catellani e Bergamini. Il film che narra la storia di Norma Cossetto, rispetto alla versione diffusa nelle sale cinematografiche e trasmessa in prima serata da Rai Tre, è stato rimontato per consentirne una fruizione adatta ai tempi della “didattica”. «Si tratta di un modo nuovo per avvicinare i giovani della storia – concludono dal Carroccio – stimolando un dibattito nelle scuole che speriamo possa proseguire in futuro».

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