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Da: Ufficio stampa Città di Bondeno

La Fiera di Giugno volta pagina, strizzando l’occhio alla tradizione, ma inserendo anche una buona dose di novità. «Non vogliamo ancora svelare troppo del programma, che peraltro è ancora in fase di definizione – spiega il vicesindaco Simone Saletti, che detiene la delega alla promozione del territorio – ma possiamo dire che quest’anno la fiera tornerà pienamente in mano al volontariato, che ne è protagonista, con diversi momenti ludici e culturali interessanti. Come nella migliore tradizione della Fiera del Patrono San Giovanni, che vogliamo tornare a valorizzare come merita». Dopo avere esplorato per otto anni la fase del “localismo nel mondo globale”, la “nuova” Fiera di Giugno intende tornare ad essere un momento di piena condivisione della comunità. Nella riunione di Giunta di giovedì scorso, sono state approvate le linee guida del progetto. Da indiscrezioni filtrate si può parlare di un progetto che prevede la valorizzazione delle vie limitrofe al centro (via Vittorio Veneto e via Bonati, per fare due esempi), con una ricca offerta musicale, che spazierà dagli anni Cinquanta e Sessanta, fino al consueto saggio della Casa della Musica (dove si trova l’Auxing). Con varie collaborazioni con Spazio 29 ed altri attori sociali del territorio. «Abbiamo pensato ad una serie di “salotti illuminati” disposti sul listone, tra i vari stand, e che sono spazi confortevoli offerti alle famiglie che si dedicheranno al passeggio, dove poter gustare prodotti e bevande, lasciando giocare i loro figli». Il percorso prevederà anche una riedizione riveduta e migliorata dello “Street food”, che permetterà ai visitatori di gustare i cibi di strada, osservando una mostra, visitando uno stand, o mentre si è intrattenuti da qualche evento o concerto. Segreto, invece, lo spettacolo finale. «Mancano ancora alcuni mesi – conclude Saletti – e il programma non è ancora definitivo. La cosa certa è la nostra volontà di voler sorprendere in modo positivo, nel rispetto degli animali domestici e della loro quiete, come abbiamo sempre fatto negli ultimi anni».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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