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È a Padova, nella celebre Cappella degli Scrovegni, che il genio artistico di Giotto raggiunge il suo apice.
Le vicende narrate dall’artista avvolgono completamente lo spettatore che, in ammirazione, non fa altro che guardare in su.
I colori, in alcune zone, sono ancora fortemente pigmentati: come nel caso del blu del cielo stellato, rappresentato sulla volta dell’edificio. Per preservare il lavoro dell’artista, risalente al ‘300, le visite guidate alla Cappella devono essere prenotate, così da consentire l’accesso a gruppi di massimo 25 persone ed in fasce orarie prestabilite. Le visite inoltre, non possono durare più di quindici minuti, per non alterare il micro clima appositamente creato al suo interno.
La tecnologia, ancora una volta, incontra l’arte. Non nelle creazioni di un’artista contemporaneo ma nella volontà di continuare, per altrettanti secoli, ad ammirare quanto creato dai più grandi maestri.

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Francesca Ambrosecchia


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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