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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 24 novembre il Jazz Club Ferrara ospita una nuova performance in solo del pianista statunitense Bill Carrothers, un’occasione unica per potersi immergere completamente nell’universo musicale di uno straordinario artista. Appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival.

Sabato 24 novembre (inizio ore 21.30) il Jazz Club Ferrara ospita una nuova performance in solo del pianista statunitense Bill Carrothers, un’occasione unica per potersi immergere completamente nell’universo musicale di questo straordinario artista. Appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
La musica di Bill Carrothers è al contempo intellettuale e comunicativa, basata su una profonda conoscenza dello strumento e delle sue tessiture armoniche. Le sue fonti d’ispirazione abbracciano tutto il Novecento, spaziando dalla musica classica al jazz, ai repertori più disparati della tradizione americana. Per molti Carrothers, classe 1964, rappresenta la più sincera e naturale estensione dell’estetica musicale di Bill Evans, lo testimoniano i numerosi dischi che ha realizzato, molti dei quali hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti.
Dopo aver vissuto per un lungo periodo a New York collaborando a fianco di artisti quali Dave Douglas, Curtis Fuller, Freddie Hubbard, Lee Konitz, Gary Peacock, Toots Thielemans, ed essersi esibito in prestigiose venue e festival sparsi in giro per il mondo, il pianista di Minneapolis si è traferito con la famiglia nella parte più a nord della penisola del Michigan, in un luogo quasi completamente isolato e circondato per tre quarti dai boschi dell’Ottawa National Forest. Ecco perché, ogni qualvolta Carrothers è in tournée in Europa, il Jazz Club Ferrara non si fa sfuggire l’occasione di ospitarlo. Negli anni lo abbiamo ascoltato in trio con Bill Stewart e Drew Gress, Jim Black e Ben Street, Dave King e Billy Peterson, a capo del largo organico Armistice Day e in piano solo.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it