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Da Associazione Ilturco

Confermata a maggio la terza edizione del festival, online il questionario per il pubblico.
Interno Verde torna in primavera: il festival dedicato ai giardini segreti di Ferrara si terrà a maggio 2018. Le date ufficiali sono ancora da definire ma l’associazione Ilturco, che ha ideato e curato l’evento, conferma la terza edizione e anticipa che, oltre agli spazi più affascinanti e curiosi già compresi nel programma del 2016 e del 2017, sarà possibile scoprire nuovi meravigliosi giardini, mai aperti al pubblico in precedenza. Inoltre, per rendere l’iniziativa ancora più coinvolgente, inclusiva e sostenibile, l’associazione lancia un questionario di gradimento online: i consigli che arriveranno dal pubblico – raccolti in forma anonima – guideranno l’organizzazione della prossima edizione.

La manifestazione, sebbene giovanissima, ha già raccolto un folto seguito di appassionati, a livello locale ma non solo. Alla prima edizione – organizzata nel settembre 2016 – hanno partecipato più di 3.500 visitatori, alla seconda – che si è svolta a maggio 2017 – gli iscritti sono stati più di 6mila. Un successo che travalica i confini provinciali e regionali, come testimoniano i dati raccolti da Ilturco per monitorare l’affluenza dei visitatori.

«Abbiamo raccolto la provenienza di oltre 4.200 visitatori, l’80% degli iscritti – spiega Riccardo Gemmo, presidente dell’associazione -. Il 20% dei ferraresi che ha partecipato risiede fuori dal territorio comunale, mentre il 24% del pubblico veniva da altre province e ben il 14% da altre regioni. Colpisce soprattutto l’affluenza da parte di Milano, che ha pareggiato quella con la vicina Rovigo».

«Dietro il rosso dei mattoni, le strade della nostra città nascondono un meraviglioso tesoro verde – raccontano Martina Stevoli e Licia Vignotto, coordinatrici dell’evento -. Ci piacerebbe che sempre più abitanti fossero consapevoli di questa ricchezza, perché conoscere il posto in cui si vive è una premessa fondamentale per imparare ad amarlo. Allo stesso tempo vorremmo lanciare una piccola rivoluzione nell’immagine che il capoluogo estese propone al mondo di sé stesso. Ci piacerebbe diventasse spontaneo, in Italia e all’estero, ricordare Ferrara non solo per il Castello e Palazzo Diamanti, ma anche per gli splendidi giardini custoditi nel centro storico. Siamo consapevoli di quanto tempo e di quanta energia servano per raggiungere questo obiettivo, ma siamo fiduciose nelle potenzialità del lavoro di squadra». La rete di collaborazioni che si è sviluppata attorno al festival rappresenta già un traguardo di cui essere orgogliosi: 48 sono stati i partner locali ed extralocali coinvolti nell’iniziativa dello scorso maggio, tra istituzioni, enti, cooperative e associazioni.

«Restare in una posizione di ascolto e di contatto diretto con le persone che hanno amato Interno Verde è imprescindibile, per questo saranno preziosi i suggerimenti di chi vorrà compilare il questionario di gradimento – conclude Gemmo -. Abbiamo ricevuto moltissimi complimenti per l’atmosfera di grande spontaneità che il festival ha saputo creare, oltre che per la bellezza dei luoghi aperti: siamo felici ma siamo anche impazienti di sapere come e cosa può essere migliorato».

Chi ha partecipato a Interno Verde 2017 e volesse esprimere a riguardo la propria opinione, è invitato a compilare il modulo che si trova a questo link:
https://goo.gl/forms/dGi6spXKQzYjAGJh1

Per restare aggiornati su Interno Verde 2018, date, progetti speciali e anticipazioni: https://www.facebook.com/ilturco.internoverde/

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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