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Da: Interno verde

Avete meno di trent’anni e siete appassionati di giardini e giardinetti, alberi secolari, orti aromatici e pareti di rampicanti? Siete inguaribili curiosi? L’associazione Ilturco propone agli under30 che vivono, studiano o lavorano a Ferrara di partecipare attivamente a Interno Verde 2019, il festival che sabato 11 e domenica 12 maggio aprirà eccezionalmente al pubblico i giardini più suggestivi del capoluogo estense.

I volontari che intendono mettere a disposizione di Interno Verde qualche ora del proprio tempo potranno scegliere se essere coinvolti esclusivamente durante i due giorni della manifestazione oppure già a partire dai mesi precedenti – grazie al progetto di cittadinanza attiva sviluppato ad hoc da Ilturco e youngERcard, che garantirà copertura assicurativa e un premio finale. Le attività in programma da aprile riguarderanno la comunicazione e la promozione sul territorio; durante il weekend del festival invece l’impegno riguarderà la custodia dei giardini, le informazioni di carattere botanico, storico e artistico da fornire ai visitatori e la regolazione degli accessi.

«Il luogo comune vuole che fermarsi a osservare un cedro particolarmente imponente o un ciliegio in fiore sia un’attività da pensionati» spiegano i soci de Ilturco, ideatori e coordinatori dell’iniziativa, «ma per fortuna negli ultimi anni sono sempre di più i giovani interessati alle piante e al verde in generale. Con questo progetto speriamo di coinvolgere chi ha già riconosciuto in sé questa attenzione e di stimolare chi è attirato dall’idea di poter vivere da vicino la realizzazione di un evento tanto particolare, che riguarda l’ambiente e la natura ma non solo. Chi ha partecipato alle precedenti edizioni del festival l’avrà sicuramente già notato: il vero cuore di Interno Verde è la comunità, la relazione che attraverso l’interesse per i giardini si riesce ad allacciare con la città e con il territorio. E in questo processo il ruolo dei volontari è fondamentale».

Nel 2018 hanno partecipato più di 200 ragazzi, soprattutto studenti universitari, ferraresi e fuorisede: «la loro cordialità, unita all’educazione e all’attenzione che hanno dimostrato nell’accogliere i visitatori e nel custodire gli spazi, è stato il vero valore aggiunto della manifestazione. Quando si discute di Ferrara città universitaria è fondamentale ricordare lo straordinario apporto di energia ed entusiasmo che gli iscritti Unife sono capaci di trasmettere alla collettività».

La call resterà aperta fino a domenica 31 aprile, online è già a disposizione il modulo da compilare per candidarsi:
http://internoverde.it/staff/

Chi vuole saperne di più può scrivere a staff@internoverde.it, telefonare al numero 3337243665, oppure andare a conoscere di persona Ilturco e i suoi progetti. La sede dell’associazione, in via del Turco 39, è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19.

Interno Verde è patrocinato da Ibc Emilia Romagna, dal Comune e dall’Università di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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