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da: Libreria Feltrinelli Ferrara

VENERDI’ 4 DICEMBRE ALLE ORE 17,30
RITORNO A CANOSSA. Storia di un grande impossibile amore
di Laura Corsini

Mentre attendono all’interno del castello di Canossa, nel nevoso inverno del 1077, l’arrivo dell’imperatore Enrico IV, Ildebrando e Matilda si lasciano andare ai ricordi, ripercorrendo la loro vita, quello che li ha uniti e divisi, le sofferenze, le vittorie, in un angosciante faccia a faccia col destino. Lo scenario è quello dell’Appennino reggiano, con la nebbia che nasconde il mondo, le valli e il fiume Enza. In alto svetta, candido, quel rifugio di rocce, come un nido d’aquila, in cui i due abitanti si sentono protetti e prigionieri a un tempo e che si fa quasi essere vivente capace di aiutare e punire, fino ad avere un ruolo essenziale nell’emozionante epilogo della storia. David and Matthaus editore. Presentano Kitty Vinciguerra e Matteo Pazzi.
SABATO 5 DICEMBRE ALLE ORE 17,30
ASSASSINIO ALLA CASA DELLE DONNE
di Maria Giulia Ciarpaglini

Una tranquilla piazzetta del centro di Ferrara su cui si affaccia un Ente culturale, una donna uccisa sul selciato e una scomparsa. Ma se tutti odiavano Giorgia Minerbio, possidente avara e astiosa, chi poteva voler male alla tranquilla Doris Walker Caravita? Era di turno in biblioteca, quella sera, cosa ha visto e chi? Le sue amiche del Centro Documentazione Donna non si danno pace. L’Ispettrice Valdambrini indaga e sembra solo questione di tempo. Ma quando il cadavere di Doris verrà ritrovato, si aprirà uno scenario inaspettato e inquietante. Tufani Editrice.
VENERDI’ 11 DICEMBRE ALLE ORE 17,30
L’AMORE E’ UNA FAVOLA
Di Annarita Briganti

Gioia è giornalista culturale, scrittrice, blogger. Vive a Milano tra i libri, ma viaggia molto. Guido è un artista napoletano famoso in tutto il mondo. Gioia nasconde delle cicatrici: ha subito un aborto, ha tentato la fecondazione eterologa in Spagna, è stata lasciata a un passo dalle nozze. E, tra le ferite del suo passato, non riesce a liberarsi dalla persecuzione di uno stalker violento. Guido è un serial lover, uno che vive sempre in superficie, ha molte amanti occasionali e un segreto. I due si incontrano per un’occasione di lavoro: la loro relazione, che inizia quasi per caso, per Gioia si trasforma in una vera e propria sbandata. E, nella scoperta dell’Amore, i due protagonisti ritrovano se stessi. Cairo Editore. Presenta Romano De Marco, letture a cura dell’Associazione Gruppo del Tasso.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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