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Comunicato stampa Conservatorio Frescobaldi.

PER LA PRIMA VOLTA ANCHE IL CONSERVATORIO FRESCOBALDI DI FERRARA ADERISCE ALL’INIZIATIVA MONDIALE. DAL JAZZ CLUB FERRARA LA DIRETTA DEL CONCERTO CON GLI ALLIEVI. MARTA RAVIGLIA: “UN’OPPORTUNITÀ UNICA”.

FERRARA – Il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, per la prima volta, partecipa all’International Jazz Day, la Giornata Internazionale del Jazz dell’UNESCO. Un grande evento di rilievo mondiale, in programma venerdì 30 aprile dalle 17.15 alle 19.15. Dal palco del Jazz Club Ferrara, a esibirsi per la prestigiosa iniziativa saranno alcuni dei migliori allievi del Corso Jazz del Frescobaldi, rispettivamente coordinati dai docenti Daniele Santimone, Achille Succi, Roberto Manuzzi e Guido Querci.

Per assistere all’evento basta collegarsi dalle 17.15 sul canale Youtube del Conservatorio al seguente link: youtu.be/duc0HltNFz8

L’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) ha ufficialmente riconosciuto il 30 aprile come l’International Jazz Day. La Giornata Internazionale del Jazz ha l’obiettivo di promuovere il jazz e la sua insita capacità di unire le persone in tutti gli angoli del globo. L’International Jazz Day riunisce comunità, scuole, artisti, storici, accademici e appassionati di jazz in tutto il mondo per celebrare e per far conoscere il jazz e le sue radici, ma anche per sostenerne l’impatto nel presente e nel futuro. Quest’anno partecipa anche il conservatorio ferrarese.

“È un’opportunità unica che permette al Frescobaldi di avere una visibilità globale – spiega la docente Marta Raviglia, referente del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali – Per la prima volta gli studenti del corso di Jazz del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara partecipano alle celebrazioni per la Giornata mondiale del Jazz”. L’evento internazionale, infatti, è patrocinato dall’UNESCO, e l’appuntamento realizzato dal Conservatorio al Torrione è tra quelli ufficialmente registrati sul sito dell’International Jazz Day jazzday.com/events. Il prossimo anno, anticipa Marta Raviglia, la volontà del Conservatorio di Ferrara è quella di “celebrare il 30 aprile con un’intera giornata dedicata al jazz con concerti che alternino la presenza sul palco di allievi e docenti. Oltre ai concerti dal vivo, non mancheranno le masterclass con musicisti e docenti jazz”.

Per il gruppo di Achille Succi, si esibiranno gli allievi Giuseppe Ferro alla voce, Francesco Bressan alla batteria, Matteo Gurrieri e Francesco Predieri alle chitarre, Giuseppe Morfino al pianoforte, che suoneranno anche brani da loro composti. Gli allievi di Roberto Manuzzi sono Erika Corradi alla voce, Erica Ruggiero al piano, Lorenzo Negroni alla chitarra, Riccardo Segurini e Giovanni Pederzini che si alternano al basso e Davide Balboni alla batteria. Gli studenti di Guido Querci sono invece Kelvin Enenehi e Michele Nannetti ai timpani, Giuseppe Daniele Morfino, Raffaele Guandalini e Rachele Amore ai congas con Ambra Bianchi al flauto. Davide La Rosa, Lorenzo Negroni, Francesco Predieri, Matteo Gurrieri, Diego Insalaco e Pietro Boarini alle chitarre, Erica Ruggiero al pianoforte, Raffaele Guandalini al basso, Stefano Guarisco alla batteria sono gli allievi del gruppo di Daniele Santimone.

 

Per saperne di più:

CHE COS’È L’INTERNATIONAL JAZZ DAY:

Nel 2011 l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) ha ufficialmente riconosciuto il 30 aprile come l’International Jazz Day. La Giornata Internazionale del Jazz ha l’obiettivo di promuovere il jazz e la sua insita capacità di unire le persone in tutti gli angoli del globo. L’International Jazz Day riunisce comunità, scuole, artisti, storici, accademici e appassionati di jazz in tutto il mondo per celebrare e per far conoscere il jazz e le sue radici, ma anche per sostenerne l’impatto nel presente e nel futuro. La manifestazione, inoltre, intende rafforzare la cooperazione internazionale, proprio attraverso la musica jazz. Ogni anno, il 30 aprile diventa un appuntamento per promuovere dialogo tra le culture, il rispetto delle diversità e dei diritti umani al fine di sradicare la discriminazione, salvaguardare la libertà di espressione e l’uguaglianza di genere, impegnando i giovani nell’attuazione del cambiamento sociale.

La Giornata Internazionale del Jazz è presieduta e guidata dal direttore generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, e dal leggendario pianista e compositore jazz Herbie Hancock, che è ambasciatore UNESCO per il dialogo interculturale e presidente dell’Herbie Hancock Institute of Jazz, organizzazione senza fini di lucro incaricata di pianificare, promuovere e produrre questa celebrazione annuale.

Già dal 2020, a causa della diffusione del coronavirus, l’UNESCO e l’Herbie Hancock Institute of Jazz hanno dato vita a una celebrazione virtuale dell’International Jazz Day, arricchita da programmi educativi online gratuiti e un concerto globale online dedicato agli operatori sanitari e ai soccorritori. In parallelo, amanti del jazz di tutto il mondo hanno portato il loro contributo registrando centinaia di esibizioni, per un Jazz Day collettivo e solidale, anche se a distanza.

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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