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Insieme per ripensare gli ex-moduli scolastici di via Paratore

da: ufficio stampa coop. Camelot

Si svolgerà sabato 23 aprile alle ore 15 direttamente agli stabili di via Paratore il primo incontro del progetto “Meglio di Prima!”, un percorso di coinvolgimento partecipativo rivolto alla comunità di Dodici Morelli, per il riutilizzo condiviso dei prefabbricati modulari di via Paratore.

Si tratta delle strutture dedicate, in seguito al sisma del 2012, a sede provvisoria delle scuole elementari della frazione del Comune di Cento. A seguito dell’inaugurazione della nuova struttura scolastica già avvenuta lo scorso anno, parte un percorso per la trasformazione degli ex moduli scolastici, con l’obiettivo di dare nuova vita agli spazi e ripensare a un riutilizzo condiviso da parte dei giovani e della comunità residente.

Tutti i cittadini e le realtà del territorio sono invitati a offrire un contributo attivo per trasformare e costruire insieme una gestione collaborativa dei prefabbricati, nell’ottica di creare insieme risposte utili alla promozione del benessere dei giovani e di tutti gli abitanti residenti.

“Meglio di Prima!” è un progetto della Cooperativa Sociale Camelot – in partnership con il Comune di Cento – Assessorato alle Politiche Giovanili e con le altre associazioni del territorio, a partire dalla realtà culturale EXIIT – sostenuto dalla Fondazione Prosolidar Onlus, attiva per supportare, tra le altre cose, lo sviluppo di comunità responsabili e solidali a seguito del terremoto del 2012.

Grazie a “Meglio di Prima!” e al contributo di coloro che parteciperanno, i moduli di via Paratore diverranno un nuovo punto di riferimento per la comunità, in cui sviluppare attività partecipative, socializzanti, culturali e ricreative, in condivisione con la cittadinanza. Il primo periodo di sviluppo del progetto arriverà fino all’estate del 2017.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)