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Da: Ufficio Stampa Ferrara Baseball Softball Club

A FERRARA IL BASEBALL BATTE IL COVID

L’Associazione sportiva con sede a Marrara propone attività all’aperto in pieno rispetto delle normative. Iscrizioni sempre aperte e una nuova importante collaborazione in previsione del campionato 2021.

Terminata la pausa natalizia, il Ferrara Baseball Softball Club si prepara a riaprire le porte dell’impianto sportivo di Marrara, ed abbracciare (per ora solo in senso figurato) bambine e bambini di tutte le età. L’organizzazione delle attività, conforme alle normative vigenti, fino ad oggi non ha fatto registrare nessuna situazione di criticità, confermando il baseball come uno sport “no covid”. “Non è solo questione di fortuna”, sottolinea il Presidente Edmondo Squarzanti, ufficialmente in corsa per la prossima elezione ai vertici regionali della Federazione; “Ci teniamo a fare le cose per bene; l’attenzione alla salute e alla crescita dei giovani per noi viene prima dei risultati”.
Igiene delle mani, mascherine, rilevazione della temperatura e sanificazione delle attrezzature sono tra i fattori che rendono il baseball uno sport sano e sicuro anche in tempi di pandemia: “Il regolamento del nostro sport prevede un naturale distanziamento tra i praticanti; inoltre abbiamo il vantaggio di giocare all’aperto, aspetto che ci garantisce continuità rispetto a chi svolge attività indoor. Nello specifico, abbiamo il privilegio di uno spazio stupendo, nel verde e lontano dallo smog”. Insomma, la meta ideale per l’avviamento motorio; dalla Società arriva quindi l’invito alle famiglie a provare il baseball: “Oltre alle giovanili, abbiamo anche una squadra amatori adulti”, ci tiene a ricordare Igor Villani, numero due del club e sportivissimo papà.
Iscrizioni ed allenamenti riprenderanno dalla seconda settimana di gennaio, in preparazione ai campionati che inizieranno – virus permettendo – a fine marzo; c’è fiducia, considerato che il movimento è stato tra i pochi ad avere organizzato e concluso la stagione ufficiale anche nel pieno dell’emergenza. Intanto Ferrara conferma in toto l’area tecnica e ufficializza una nuova collaborazione: torna all’ombra del Castello Emmanuel Herrera, tecnico FIBS e laureando della facoltà di Scienze Motorie, che frequenterà il club nell’ambito dei tirocini curricolari. Si tratta di un personaggio molto noto nell’ambiente per il suo carisma e per la naturale capacità di coinvolgere ed educare i più giovani, coniugando la formazione motoria al più assoluto divertimento; un valore aggiunto per il vivaio di Ferrara, di cui Herrera è stato pigmalione nei primi anni della rifondazione societaria.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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