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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

L’assessore Venturi agli anziani e alle persone con patologie croniche: “Vaccinatevi, non correte il rischio di affrontare le complicanze”. L’invito rivolto anche ai professionisti sanitari. Al via la campagna informativa

Parte, da lunedì 9 novembre, la campagna di vaccinazione gratuita promossa dalla Regione Emilia-Romagna contro l’influenza. Con un obiettivo preciso: proteggere le persone più fragili. Nella maggioranza dei casi, infatti, la malattia si risolve in pochi giorni, ma nelle persone con patologie croniche e negli anziani può provocare complicanze respiratorie serie, che possono richiedere il ricovero in ospedale.
Per proteggere queste persone bisogna ridurre le occasioni di contagio. “La possibilità di ammalarsi aumenta se le persone a rischio non si vaccinano e aumenta se non si vaccina chi le assiste – osserva l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi – . Lo scorso anno si sono vaccinate meno persone anziane e il risultato è che se ne sono ammalate molte di più. Purtroppo abbiamo dovuto registrare un aumento della mortalità. Il mio invito è: vaccinatevi, non correte il rischio di affrontare le complicanze. Ma l’invito è rivolto anche ai nostri professionisti sanitari, per il ruolo che hanno”.
Il Servizio sanitario regionale garantisce la vaccinazione gratuita ad adulti e bambini con malattie croniche, anziani a partire dai 65 anni, operatori sanitari e personale di assistenza, addetti ai servizi essenziali, donatori di sangue, personale degli allevamenti e dei macelli.
Il periodo più opportuno per la vaccinazione antinfluenzale è compreso tra novembre e dicembre. Le vaccinazioni sono fatte dal medico e dal pediatra di famiglia e dai Servizi vaccinali dell’Azienda Usl. A sostegno dell’importanza della vaccinazione, parte in questi giorni una campagna regionale di informazione rivolta ai cittadini e agli operatori sanitari e socio-sanitari dal titolo “Non farti influenzare. Proteggi la tua salute”. La campagna prevede uno spot radiofonico trasmesso dalle principali emittenti dell’Emilia-Romagna, una locandina (distribuita nelle sedi dei servizi vaccinali, negli Uffici relazioni con il pubblico, nei punti Cup, in ambulatori e in generale nelle sedi dei servizi delle Aziende sanitarie oltre che nelle farmacie del territorio), una pagina web su ER Salute, il sito web del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna, http://salute.regione.emilia-romagna.it/influenza. Per ulteriori informazioni, si può chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033.033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle 13.30.
I dati della stagione 2014-2015:
Tra novembre 2014 e febbraio 2015 sono state 572.000 le persone colpite dall’influenza in Emilia-Romagna. La copertura rilevata a fine campagna nelle persone con età superiore a 65 anni è risultata pari al 50%, con un calo rilevante rispetto alla già bassa copertura (55,8%) raggiunta nella stagione precedente. Il calo è emerso anche tra le persone di età inferiore a 65 anni con patologie croniche: 101.225 le persone vaccinate rispetto alle 119.777 dell’anno prima (-15%).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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