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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Nel 2014 sono state 31 le aziende che non hanno ricevuto i contributi per la mancata realizzazione dell’intervento

Bologna – “I finanziamenti per i presidi di prevenzione degli attacchi dei lupi agli allevamenti vengono assegnati solo dopo un collaudo tecnico. Nessuna revoca di risorse dunque perché queste vengono assegnate solo dopo che l’intervento è stato correttamente realizzato.” E’ quanto precisa l’assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri della Lega Nord. Nel 2014 sono stati stanziati 225 mila euro attraverso un bando regionale per l’installazione da parte delle aziende agricole di recinzioni, dissuasori acustici e acquisto di cani di guardiania per prevenire gli attacchi dei lupi. Per spiegare le modalità dell’intervento sono stati organizzati 13 incontro pubblici sul territorio. “Gli aiuti effettivamente assegnati hanno riguardato 79 aziende per una spesa di 224.581 euro perché 31 non hanno messo in atto gli interventi previsti. Ciò ha comportato per la Regione una mancata spesa di circa 100 mila euro”, spiega l’assessore Caselli. Per quanto riguarda il 2015 sono state stanziati ulteriori 200 mila euro per finanziare i presidi anti-lupo di altre 86 aziende e il 14 dicembre è stata approvata la graduatoria. “Anche in questo caso – sottolinea Caselli – seguiremo la stessa procedura che garantisce efficacia e correttezza dell’intervento. Un tecnico compirà sopralluoghi in azienda per valutare insieme all’allevatore quali tipi di presidio installare in base alle caratteristiche dell’azienda e dell’allevamento e il contributo verrà erogato solo dopo che l’opera sarà stata realizzata e collaudata”. Per quanto riguarda i contributi per i danni indiretti, l’assessore precisa che “si tratta di materia che rientra nella disciplina degli aiuti di Stato e come tale è regolata dalla Commissione europea, sia per quanto riguarda le tipologie di intervento finanziabili, che le condizioni, i beneficiari, l’intensità dell’aiuto”. In questo caso “vengono riconosciuti come contributi ai danni indiretti solo i costi relativi alla cura degli animali feriti e l’intervento sarà operativo solo dopo che la Regione lo avrà notificato alla Commissione e questa lo avrà approvato”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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