Skip to main content

Disponibile anche in Italia talazoparib (Talzenna), PARP-inibitore indicato per il trattamento dei pazienti con mutazioni germinali BRCA1/2, affetti da carcinoma mammario HER2 negativo localmente avanzato o metastatico. In Italia sono 37.000 le donne con tumore al seno in forma avanzata o metastatica.
Nello studio registrativo EMBRACA talazoparib ha dimezzato il rischio di progressione della malattia e migliorato la qualità della vita dei pazienti trattati. Roma, 1° dicembre 2021 – Un importante passo in avanti verso la personalizzazione della terapia nel tumore al seno metastatico BRCA mutato: a seguito dell’autorizzazione alla rimborsabilità da parte di AIFA anche in Italia è disponibile talazoparib (Talzenna) farmaco della classe dei PARP- inibitori, indicato come monoterapia per il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma mammario HER2 negativo, localmente avanzato o metastatico, con mutazioni germinali BRCA1/2. Come da indicazione europea, i pazienti devono essere stati precedentemente trattati con una antraciclina e/o un taxano nel contesto neoadiuvante, localmente avanzato o metastatico, e i pazienti con carcinoma mammario positivo ai recettori ormonali (HR) devono essere stati precedentemente trattati con terapia endocrina o ritenuti non idonei alla terapia endocrina.
In Italia ogni anno si ammalano di tumore al seno circa 50.000 donne (I numeri del cancro AIOM), di queste il 15% diventeranno metastatiche o saranno già metastatiche alla diagnosi. Oggi almeno 37.000 donne convivono con una diagnosi di carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico; nel 10% dei casi il tumore esprime una mutazione della linea germinale del gene BRCA trasmesso per via ereditaria.
«L’accesso al test BRCA è disponibile su tutto il territorio nazionale e il rimborso dello stesso per i pazienti oncologici che possono avere le mutazioni è garantito – dichiara Saverio Cinieri, Direttore Oncologia Medica e Responsabile Breast Unit, Presidio Ospedaliero “San Antonio Perrino” Brindisi e Presidente Associazione Italiana di Oncologia Medica – AIOM – per decidere a quali donne, o
uomini, proporre il test BRCA esistono linee guida e raccomandazioni emanate da AIOM e pubblicate sul sito www.aiom.it» I PARP-inibitori agiscono sui meccanismi di riparazione del DNA nelle cellule tumorali della mammella causandone la morte.
«Gli enzimi PARP hanno il compito di riparare i danni al DNA. Anche le proteine BRCA1 e 2 regolano la riparazione del DNA, che però è carente nelle pazienti con mutazione BRCA. Quando le cellule tumorali vengono esposte a sostanze che bloccano il meccanismo di riparo legato ai PARP (vale a dire gli inibitori di PARP), non sono più in grado di riparare in alcun modo i danni del DNA e questo ne blocca la crescita e le conduce a morte – spiega Lucia Del Mastro, Direttore Clinica di Oncologia Medica e Coordinatore della Breast Unit, Policlinico San Martino, Università di Genova – tale meccanismo spiega perché gli inibitori di PARP, come talazoparib, sono efficaci e vengono utilizzati solo in tumori BRCA mutati. Talazoparib rappresenta una nuova, importante e specifica strategia terapeutica mirata per i tumori al seno BRCA mutati, che prima della disponibilità degli inibitori PARP venivano trattati solo con chemioterapia o con terapia ormonale nel caso fossero presenti i recettori per gli ormoni».
L’approvazione di talazoparib si basa sui risultati dello studio di fase 3 randomizzato EMBRACA.
Lo studio EMBRACA ha messo a confronto talazoparib con chemioterapia standard (capecitabina,
eribulina, gemcitabina, vinorelbina) ed è stato condotto su 431 pazienti affetti da carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico HER-2 negativo con mutazione germinale BRCA, precedentemente trattati con non più di 3 regimi chemioterapici citotossici per il trattamento del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico. Non erano ammessi trattamenti precedenti con PARP-inibitori.
Lo studio ha dimostrato che con talazoparib, a 12 mesi dall’inizio del trattamento, la malattia non ha mostrato una progressione in circa il 40% dei pazienti trattati con talazoparib rispetto al 20% dei pazienti trattati con chemioterapia, con una riduzione del rischio di progressione di circa il 50%.
L’efficacia di talazoparib è stata osservata sia nel sottogruppo di pazienti con tumore triplo negativo che nel sottogruppo con tumore con recettori ormonali positivi, così come nel sottogruppo non pretrattato o pretrattato con chemioterapia. Inoltre, una riduzione delle lesioni tumorali è stata osservata nel 63% dei pazienti trattati con talazoparib rispetto al 27% dei pazienti trattati con chemioterapia standard. Infine, il trattamento con talazoparib ha determinato un significativo miglioramento, rispetto alla chemioterapia, dello stato di salute globale e della qualità di vita.
Pfizer da decenni è impegnata nella ricerca, nello studio e nello sviluppo di opzioni terapeutiche innovative nell’area oncologica.
«Pfizer continua a fornire soluzioni volte a rispondere ai bisogni terapeutici delle pazienti affette da tumore al seno metastatico con talazoparib, questa volta focalizzandosi su una sottopopolazione a minore incidenza – afferma Alberto Stanzione, Direttore Oncologia di Pfizer in Italia – i tumori al seno non sono infatti tutti uguali. Ognuno ha le proprie caratteristiche, sia a livello di espressione dei recettori sia a livello di mutazioni nei geni BRCA. Ad oggi si calcola che circa il 10% dei tumori al seno presentino questo tipo di mutazioni. Ed è proprio in questi casi che la malattia si presenta in forma aggressiva già in giovane età. Non solo, sono proprio questi tumori ad avere maggiori probabilità di recidiva. Con talazoparib Pfizer si è impegnata quindi a fare di più per queste pazienti, sviluppando una soluzione che non solo potesse offrire un beneficio clinico in termini di efficacia ma fosse volta anche a migliorare la maneggevolezza della terapia e la qualità di vita di queste donne».
Il regime di rimborsabilità per talazoparib, in classe H, nelle formulazioni da 0,25 mg e 1 mg in capsule rigide, soggetto a prescrizione da parte di Centri utilizzatori specificamente individuati dalle Regioni, è stato stabilito dalla determina AIFA pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 7 luglio.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it