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Da: Organizzatori
Nella giornata odierna, il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha presieduto a Palazzo Giulio d’Este una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per una disamina aggiornata del quadro di riferimento delle politiche di sicurezza urbana nel capoluogo estense, alla luce degli interventi legislativi in materia di sicurezza urbana, dal D.L. n. 14/2017 al D.L n. 113/2018, e della recente direttiva del Ministro dell’Interno del 17 aprile scorso in tema di provvedimenti antidegrado e contro le illegalità, attraverso il ricorso al potere straordinario di ordinanza prefettizia ex art. 2 del R.D. n. 773/1931.
Alla riunione hanno partecipato la Presidente della Provincia Barbara Paron, il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, accompagnato dal Comandante della Polizia Municipale Laura Trentini, il Questore Giancarlo Pallini, il Comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Desideri e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia.
“La più recente legislazione in materia di sicurezza – ha sottolineato il Rappresentante del Governo, richiamando la Direttiva Ministeriale – muove dall’ormai diffusa consapevolezza del ruolo cruciale che essa svolge nella promozione di politiche democratiche e di welfare delle comunità. Al centro dei relativi sistemi si pone la dimensione urbana del fenomeno, ovvero i luoghi della quotidianità, nei quali occorre garantire adeguati livelli di vivibilità e di decoro attraverso la convergenza di risorse e strumenti che, valorizzando un territorio, ne migliorano la fruizione condivisa nel rispetto della legalità e della convivenza civile. In questa direzione – ha proseguito il Prefetto – si collocano gli ultimi interventi legislativi che, riconoscendo un ruolo di sempre maggiore rilievo ai Sindaci sui temi della sicurezza urbana, hanno previsto, tra le altre, una serie di misure volte a limitare le opportunità criminali, proponendosi di incidere anche sul livello di sicurezza e di benessere percepiti dalle comunità locali.”
Il riferimento è, in particolare, all’ordine di allontanamento e al divieto di accesso (c.d. daspo urbano), il cui utilizzo, per effetto del D.L. n.113/2018, è ora reso più incisivo con la previsione dell’estensione ad ulteriori contesti urbani, con l’aumento della durata del provvedimento al ricorrere di circostanze ritenute di particolare disvalore e con l’introduzione di sanzioni penali in caso di inottemperanza al divieto stesso.
Nel corso della seduta, si è preliminarmente preso atto dei risultati dell’attività di potenziamento da parte delle Forze di Polizia nell’azione di contrasto al consumo di sostanze stupefacenti e di reazione ad ogni forma di abusivismo ed illegalità diffusa: pur trattandosi di dati ancora provvisori, nel periodo gennaio-aprile 2019, si è infatti registrata una diminuzione del numero complessivo dei delitti rispetto allo stesso periodo del 2018, sia sull’intero territorio provinciale (-10,97%) che sul capoluogo (-12,62%).
Cionondimeno, i presenti hanno tutti convenuto sull’opportunità di sviluppare in tempi rapidi un percorso di approfondita analisi su esigenze di tutela rafforzata in particolari luoghi del capoluogo, attraverso l’individuazione delle zone urbane maggiormente esposte al degrado e alla marginalità sociale (cc.dd. zone rosse), nell’ambito delle quali garantire – attraverso il ricorso ad ordinanze prefettizie extra ordinem, per il tempo strettamente necessario alle esigenze rilevate – adeguati livelli di vivibilità e decoro, per una migliore convivenza civile e per un pieno rispetto della legalità.
In tal senso, il Prefetto ha disposto l’immediato insediamento in Prefettura di un Gruppo di lavoro incaricato di elaborare con la massima celerità una proposta tecnica, con l’individuazione della c.d. zona rossa, da sottoporre alla valutazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ai fini del successivo ricorso allo strumento prefettizio contingibile e urgente.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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