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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Parte dalla Provincia di Ferrara il primo dei cinque incontri promossi dal CAT-Centro Assistenza Tecnica Confcommercio Emilia Romagna per presentare ed illustrare i progetti di valorizzazione del territorio finanziati dalla Regione Emilia Romagna attraverso le risorse dei Fondi Strutturali 2007-2013.

Mercoledì 18 giugno 2014, presso il Palazzo della Ragione dell’Abbazia di Pomposa – Via Pomposa Centro 12, a Codigoro, Ferrara – si terrà a partire dalle ore 10.00 il seminario “NUOVE OPPORTUNITÀ PER ARRICCHIRE L’OFFERTA DEL TERRITORIO”, dedicato alla promozione dei progetti di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale legati al Parco del Delta del Po e realizzati con i finanziamenti regionali dell’Asse IV del POR FESR (Programma operativo regionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2007-2013.
Si tratta del primo evento di un ciclo di seminari promossi ed organizzati da CAT-Centro Assistenza Tecnica Confcommercio Emilia Romagna in collaborazione con le Ascom del territorio, su iniziativa della Regione Emilia Romagna, per presentare i progetti avviati e realizzati con il finanziamento dei Fondi Europei della precedente programmazione, con l’obiettivo di far conoscere gli interventi di riqualificazione attuati ed avviare un percorso di condivisione del patrimonio del territorio, favorendo lo sviluppo di nuove opportunità di offerta turistica.
“L’area del Parco del Delta del Po – dichiara Massimo Biolcatti, Presidente di Ascom Confcommercio Codigoro – in questi anni si è affermato come un significativo polo attrattivo per il turismo naturalistico e culturale, sia sul mercato nazionale che sui paesi esteri. E’ quindi importante dare continuità agli interventi di valorizzazione già intrapresi in questi anni per rendere competitiva la nostra offerta, soprattutto verso quei mercati stranieri che dimostrano di comprendere maggiormente la ricchezza dei nostri luoghi”.
I nuovi spazi recuperati dalla ristrutturazione di edifici di evidente valore storico culturale (Castello di Mesola, Ex Ospedale degli Infermi di Comacchio, Ecomuseo della Civiltà palustre di Bagnacavallo), i nuovi percorsi attrezzati che si sviluppano nella sacca di Goro e tra Comacchio e il mare, funzionali al consolidamento dell’offerta di cicloturismo e turismo fluviale, ed infine la riqualificazione delle stazioni del Parco nella Pialassa di Ravenna, nelle pinete di Classe e San Vitale e nelle saline di Cervia rappresentano un arricchimento del patrimonio culturale e ambientale di questo territorio, che contribuisce a esprimerne ulteriormente l’unicità.
“Il parco del Delta del Po – aggiunge Davide Urban, Direttore di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Ferrara – rappresenta un punto di forza di questo territorio, su cui come Associazione abbiamo fortemente investito in questi anni. Oggi è tuttavia necessaria una attenta valutazione delle esigenze che esprime il mercato per rendere il più efficace possibile l’impiego delle risorse e finalizzarle su progetti veramente importanti per qualificare il territorio”.
Al seminario interverranno Massimo Biolcatti Presidente dell’Ascom di Codigoro, Rita Cinti Luciani Sindaco di Codigoro, Davide Urban Direttore di Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Provincia di Ferrara e Paola Ragazzini di Iscom Group.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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